In Italia, da Nord a Sud, sono ormai tutti convinti che in Abruzzo si mangi magnificamente. Lo riferiscono i colleghi di ritorno da un viaggio in quelle zone, o gli amici che hanno trascorsi lì le vacanze con la famiglia, lo sottolineano quei bellissimi servizi realizzati per la televisione e lo ribadiscono nei tantissimi blog che si possono incontrare in giro per il web.
Peccato che, in molte occasioni, la voce di tanta abbondanza rimanga solo un messaggio emozionale e certamente convincente, ma privo di un successivo approfondimento.
Capita che ricevuti dei suggerimenti o delle recensioni positive, tanti non si impegnino più di tanto per andare a controllare quali siano in effetti i prodotti tipici abruzzesi, di andare a verificarne la provenienza e le caratteristiche uniche e inimitabili, così come le tecniche, molto spesso artigianali e ricche di storia, impiegate per valorizzarli al massimo.
Eppure, l’innovazione tecnologica si è spinta talmente avanti da permettere la vendita online di prodotti tipici abruzzesi e il loro pronto ritiro al domicilio dell’acquirente.
Considerando le tendenze sopra accennate, a vantaggio di quelli che hanno raramente del tempo libero per navigare su internet o non vogliono saltare da un sito all’altro per trovare le varie informazioni desiderate, si è deciso dunque di elaborare una pratica guida ai prodotti tipici abruzzesi.
Lo zafferano dell’Aquila: quel tocco di gusto che non dispiace
Tra le migliori qualità sul vasto panorama mondiale, si inserisce senz’alcun dubbio lo zafferano DOP dell’Aquila.
La coltivazione di questa spezia nell’area del Navelli ebbe inizio svariati secoli addietro, dopo il rientro di un monaco domenicano che né importo un piccolo quantitativo dalla Spagna.
Da allora, lo zafferano DOP dell’Aquila si ottiene mediante la tostatura degli stimmi del fiore di Crocus Sativus, appartenente alla famiglia delle Iridacee. Lo zafferano del Navelli si contraddistingue per alcune proprietà organolettiche uniche, quali il colore rosso porpora, il suo aroma intenso e il gusto deciso.
In cucina, lo zafferano DOP dell’Aquila, considerato a tutti gli effetti l’“oro rosso” dell’Abruzzo, aiuta ad aromatizzare i primi piatti (il risotto alla milanese, le penne allo zafferano, la pasta con salsiccia e zafferano) e a valorizzare degli squisiti secondi piatti (le costine di agnello allo zafferano, le scaloppine allo zafferano, le seppie allo zafferano), ma viene anche utilizzato in alcuni dolci, soprattutto torte o biscotti.
È una spezia, inoltre, dal basso contenuto calorico, ma ricca di carotenoidi e di vitamine B1 e B2.
La Ventricina Abruzzese: il salame per qualunque occasione
Un’altra vera chicca della cucina abruzzese è sicuramente la Ventricina, un buonissimo salame che, nelle forme, ricorda lo stomaco di un maiale. Questo salame è tipico dell’area Vastese, a cavallo tra l’Abruzzo ed il Molise.
La Ventricina Abruzzese è prodotta soltanto con carne suina di taglia grossa, lavorata sempre in maniera artigianale. È forse uno degli insaccati più cari in Italia, ma la spesa è giustificata dal taglio nobile che lo compone in gran parte, mentre è privo di additivi e conservanti di qualsiasi tipo, ad eccezione di sale e spezie.
Tra le specificità che rendono questo salame abruzzese ancora più particolare bisogna ricordare l’impiego del ventre del maiale come budello naturale, in pieno ossequio al motto secondo cui del maiale non si debba buttare via niente.
Le prime testimonianze scritte riguardanti la Ventricina Abruzzese risalgono addirittura al XIX secolo, ma è altamente probabile che questo nome fosse già in voga tra le popolazioni locali.
Nel tempo, sono emerse due varianti del tradizionale salume abruzzese: la Ventricina bianca con i semi di finocchio e la Ventricina rossa con il peperoncino. Di recente, sembrano crescere i segnali di stima verso questo prodotto anche oltre i confini nazionali.
Infine, la Ventricina ha un grosso vantaggio, dato dall’essere servibile in qualsiasi occasione: dall’aperitivo finger-food al raffinato contorno o in alternativa a un classico secondo piatto.
Il pecorino abruzzese: il formaggio che riporta a terre incontaminate
In una guida ai prodotti tipici abruzzesi, non può mancare un breve focus rivolto al dominatore dei formaggi: il celebre pecorino abruzzese.
Il pecorino è un formaggio dalla pasta asciutta e dura, semi-stagionato, che si ottiene da latte intero di pecora di grande qualità, a cui viene aggiunto il caglio prodotto da capre o da pecore. La sua forma è cilindrica e canestrata ed è un alimento ottimo per le sue proprietà, soprattutto per l’alta presenza di vitamine e sali minerali: è molto ricco, infatti, di vitamina B2 e presenta ottime quantità di fosforo e calcio. Di quest’eccellenza abruzzese e della transumanza, oggi si possono apprezzare delle gustose varianti (il Marcetto, il Farindola, l’Atri, tanto per citarne le più famose).
In particolare, il Farindola è un’ottima scelta per tornare ai profumi delle erbe di pascolo, senza disdegnare un leggero retrogusto piccante. Mentre, il pecorino d’Atri ha la particolarità d’essere conservato sott’olio per diversi mesi, in modo tale da acquisire un sapore dolce e molto delicato, in questo modo il retrogusto piccante è sicuramente meno evidente, a tratti quasi impercettibile.