Anziani e demenze gestite a casa: cosa è necessario sapere

demenza-gestire-casaL’Alzheimer è una malattia ben conosciuta dalla scienza con cui ogni anno migliaia di famiglie in Italia devono fare i conti: questo disturbo infatti porta conseguenze a tutti i membri della famiglia, che molto spesso sono i primi caregiver del malato.

Ecco quali sono le informazioni indispensabili per intraprendere un corretto percorso di assistenza domiciliare.

Sintomi e diagnosi

Ci concentreremo brevemente su sintomi e diagnosi della malattia, perché in questo articolo hai a disposizione una trattazione molto più approfondita.

In questa fase ti basterà sapere che la malattia causa deficit del linguaggio, del comportamento e del pensiero e che procede in tre fasi: una iniziale, in cui i sintomi sono lievi e non rendono il malato incosciente delle proprie azioni, una intermedia in cui i segni si aggravano, e una avanzata, in cui l’assistenza diventa indispensabile e continua.

Il sintomo per cui la malattia è più nota è la perdita della memoria a breve termine, e spesso è quello che causa il maggior stress anche ai familiari del malato.

La casa

La casa del malato di Alzheimer dovrebbe rimanere il più possibile invariata rispetto alle sue abitudini, se non pericolose. Questa scelta viene di solito fatta per evitare di sconvolgere l’equilibrio emotivo e fisico in cui il malato si trova, per esempio spostando i suoi oggetti, eliminandone alcuni o intervenendo nei suoi effetti personali.

Ovviamente sono necessarie alcune accortezze di sicurezza: per esempio eliminare i tappeti per prevenire le cadute, adeguare il bagno per renderlo più confortevole e sicuro e rimuovere le fonti di stress come luci troppo intense e rumori forti.

Le attività

La degradazione dello stato psicologico e mentale del malato di questa malattia è progressiva e inevitabile. Cosa può fare la famiglia per rallentare il decorso della malattia, però, oltre a seguire le indicazioni cliniche dei medici e somministrare correttamente i farmaci?

Attenzione, compagnia e svago sono attività indispensabili per ridurre la corsa della malattia.

La compagnia dei cari, lo sviluppo degli hobby (dalle camminate al disegno, dai giochi di società alla pittura, dalla musica allo sport leggero), le attività di svago e di socialità aiutano il malato a sentirsi maggiormente in controllo della propria giornata e riducono il senso di noia e frustrazione che può portare la malattia e la sua progressione. Finché queste attività sono ben tollerate e gradite dal malato, è bene che le persone care impieghino il proprio tempo nel loro sviluppo, non solo per passare del tempo di qualità con i propri cari, ma per aiutarli a tenersi in attività fisica e mentale.

L’assistenza sanitaria e medica

La gestione della malattia di Alzheimer è di solito fattibile in casa, per lo meno per le prime fasi della progressione. Sicuramente è necessario confrontarsi frequentemente con i medici ed effettuare esami periodici, senza dimenticare la somministrazione corretta dei farmaci necessari, che spesso diventa problematica per il malato.

Nelle fasi finali della malattia potrebbe essere necessario convertire l’assistenza a casa in un’assistenza in RSA (Residenza Sanitaria per Anziani), un luogo in cui il malato è più monitorato nel tempo.

Un fatto di cui si parla troppo poco spesso è però l’assistenza medica e sanitaria del caregiver, cioè della persona che si occupa prevalentemente del malato: se non professionista, depressione, ansia, umore instabile e stress possono diventare sintomi pericolosi e invalidanti. Per questo, il percorso di trattamento del malato dovrebbe sempre accompagnarsi ad un percorso di accettazione specifico per i familiari, che in una fase così complessa avranno indubbiamente bisogno di supporto.

FONTI

  • Associazione Italiana Neurologia e Associazione Italiana Malattia di Alzheimer: alzheimer-aima.it/img/AIMA-7-BUONI-MOTIVI_settembre_2022.pdf
  • Organizzare una casa sicura per l’anziano: realsalus.it/blog/casa-sicura-per-anziani-quali-le-caratteristiche-fondamentali/
  • Sintomi iniziali della malattia: alz.org/it/10-sintomi-segno-alzheimer-demenza.asp
  • Sostegno psicologico per i caregiver non professionisti: poliambulanza.it/psiconcologia-materiale-educazionale-informativo/supporto-psicologico-ai-caregiver#:~:text=Caregiver%20%C3%A8%20un%20termine%20inglese,nel%20delicato%20percorso%20di%20cura.

Disclaimer: I contenuti di questo articolo sono forniti solo a scopo informativo e non devono sostituire i consigli o la diagnosi medica professionale.