Aprire un negozio di sigarette elettroniche che cosa bisogna sapere? 

Le sigarette elettroniche sono una delle grandi novità del nostro tempo.  Molte persone che per esempio non riuscivano a smettere di fumare hanno deciso di passare alla sigarette elettroniche per poter trovare un’alternativa meno dannosa per la loro salute e per quella degli altri. Così, l’uso delle sigarette elettroniche, che permettono di assumere nicotina (o no, a seconda del liquido) senza fumare, si è diffusa sempre di più. Le sigarette elettroniche permettono di evitare di respirare catrame ma anche di spendere meno soldi, e spesso possono essere usate anche nei locali come ristoranti e bar.

Non a caso, come si racconta Adriano del sito smo-kingshop.it), molte persone hanno optato per l’apertura di negozi di sigarette elettroniche per poter cavalcare l’onda di questo nuovo costume.

Nonostante lo Stato abbia introdotto alcuni divieti, come per esempio il divieto di vendere online i liquidi per le sigarette elettroniche sia con che senza nicotina, oggi aprire un negozio è ancora possibile e può essere una discreta fonte di guadagno. Ma che cosa bisogna sapere per aprire uno shop di sigarette elettroniche, quali sono i passi da fare? Quali sono i costi? Conviene di più aprire un negozio in franchising o uno proprio? Cerchiamo di capire questi aspetti.

 Negozio in franchising o no?

Quando si apre un negozio di sigarette elettroniche, la prima scelta consiste nell’optare per un negozio di proprietà o nell’appoggiarsi ad una delle tante catene che consente di aprire un punto in franchising.

Aprire un negozio in franchising comporta una serie di vantaggi, ad esempio si ha l’appoggio della casa madre e la possibilità di affidarsi alla loro notorietà, al marketing e di ricevere una formazione sul prodotto. Ovviamente però ha anche svantaggi, come le royalties da versare alla casa madre e bisogna mantenere gli standard di vendita ed i prezzi che vengono decisi dalla stessa, ed idem per l’aspetto estetico-commerciale che resta quello del marchio originale.

Aprire un negozio di sigarette elettroniche in proprio consente di potersi gestire in più autonomia, ma non si ha alle spalle il sostegno di un brand noto e quindi la loro esperienza imprenditoriale ed ovviamente neppure il loro sostegno economico. In questi casi si può optare per l’importazione diretta che però comporta anche la necessità di controllare i beni, e appoggiarsi ad un grossista di fiducia che garantisce la conformità dei prodotti (specie liquidi) che vengono forniti.

 Burocrazia e sigarette elettroniche: cosa sapere per aprire lo shop

La burocrazia in Italia è da tenere presente, se si vuole aprire un negozio, per questo affidarsi ad un commercialista per chiarire i dubbi è sempre una buona scelta da fare. Per un e-commerce online non servono particolari autorizzazioni, mentre per un negozio fisico bisogna chiedere al comune le autorizzazioni necessarie come quelle per la destinazione d’uso, ed inoltrare la SCIA prima dell’inizio dell’attività. Risulta necessario anche aprire partita IVA, iscriversi al registro delle imprese, all’INPS e se si hanno dipendenti anche all’INAIL, e informarsi su eventuali suppletive autorizzazioni che possono essere necessarie presso il commercialista, soprattutto per quanto concerne la possibilità di vendere dei liquidi che contengono nicotina (dei quali deve essere certificata qualità e provenienza) e il divieto di vendita a chi abbia meno di 18 anni.

 Quanto costa aprire il negozio?

I costi per l’apertura di un negozio di sigarette elettroniche dipendono da una serie di variabili come per esempio la grandezza del locale, la posizione e il rifornimento. In genere, comunque, per un locale di 20-30-40 metri quadrati si spende circa sui 10-15mila euro, anche se come abbiamo detto sono costi puramente indicativi.