Camini a gas: quando acquistarli conviene davvero

Il camino a gas è diventato, negli ultimi tempi, una soluzione sempre più apprezzata da chi desidera riscaldare casa con un camino, ma senza – tuttavia – fare i conti con gli inconvenienti legati alla gestione del legname.

Si tratta di una scelta anche ecologica, dal momento che la combustione del legname favorisce il rilascio nell’atmosfera di gas inquinanti, ma i motivi per cui vale la pena di privilegiare un camino a gas riguardano anche altri aspetti, in termini di funzionalità e di comfort. Insomma, i vantaggi derivanti dalla installazione di un camino a gas, non sono pochi.

Stiamo parlando – vale la pena di precisarlo – di un prodotto sicuro e versatile, anche dal punto di vista estetico. Infatti, a seconda delle preferenze che si hanno in termini di design è possibile scegliere un caminetto doppia facciata, un camino da incasso o un caminetto angolare.

Guida all’installazione di un caminetto a gas

La procedura di installazione di un camino a gas moderno richiede, in primo luogo, la realizzazione di una piattaforma in cui l’unità del camino dovrà essere appoggiata. Dopodiché si può procedere con l’installazione della tubazione. Una volta fissato il collegamento elettrico, si connette il collare che si trova nella parte alta del camino con un tubo, e quindi si installa il sistema di ventilazione.

A questo punto non rimane altro che utilizzare il mantice, o un altro materiale legante, per fissare il camino alla base, per poi chiudere il tutto.

Quali lavori sono necessari

È legittimo chiedersi, prima di procedere all’acquisto di un camino a gas, se la sua installazione richiederà l’esecuzione di lavori invadenti o di opere murarie che potrebbero sporcare in casa.

In realtà la procedura è simile a quella che occorre per una caldaia; di conseguenza, ci può essere bisogno al massimo di praticare un foro esterno sul muro. Insomma, da questo punto di vista si può stare tranquilli, perché non servono interventi strutturali eccessivi.

Quanto costa un camino a gas

In media, il prezzo di un camino a gas oscilla fra i 1.800 e i 2.500 euro. Sono numerose, comunque, le variabili che entrano in gioco nella definizione della spesa complessiva: non solo il marchio e il modello, ma anche i materiali di composizione e il tipo di combustibile che viene impiegato.

Il consiglio è quello di valutare più preventivi e tenere conto, naturalmente, delle caratteristiche del luogo in cui si vive: per esempio chi abita in appartamento in un palazzo dovrà puntare su un camino privo di canna fumaria. Sono più costosi i modelli a incasso, che però si dimostrano eleganti a livello estetico e consentono di limitare al massimo gli ingombri.

Quale modello scegliere

I caminetti a gas a focolare chiuso si caratterizzano per la presenza di una camera stagna e sono in grado di riscaldare in tempi piuttosto rapidi. Ci sono, poi, i caminetti a gas senza vetro, il cui focolare è aperto, capaci di offrire una fiamma che, a livello visivo, non è molto diversa da quella di un caminetto a legna.

È utile distinguere, poi, tra i camini a gas aperti con un piano di appoggio solo e i camini a gas a incasso. In qualunque caso, si ha la possibilità di regolare e tenere sotto controllo sia il calore che la combustione, monitorando al tempo stesso il consumo di carburante, sia che si adoperi il termostato sia che si abbia a disposizione un telecomando.

Gli esperti sottolineano, comunque, che l’aspettativa di vita di un camino a gas in linea di massima è inferiore rispetto a quella di un camino a legna. Il quadro normativo di riferimento, soprattutto per ciò che riguarda le verifiche e i controlli da effettuare nel corso del tempo, è rappresentato dalla norma UNI EN 509:2008.

Guida alla pulizia del camino a gas

Navigando sul sito www.barzotti.it è possibile scoprire un vasto assortimento di camini a gas, in grado di soddisfare qualsiasi tipo di richiesta e di aspettativa. Prima di scegliere il camino giusto, comunque, può servire anche scoprire quali operazioni occorre eseguire per la sua pulizia. Niente di troppo complicato, sia chiaro: dopo aver svuotato il camino (che, naturalmente, in precedenza dovrà essere stato scollegato), è sufficiente utilizzare un panno in microfibra umido con un sapone poco aggressivo per pulire, avendo cura di raggiungere anche i punti in apparenza meno accessibili.

Volendo, per questa operazione ci si può aiutare anche con una spazzola, a condizione che sia dotata di setole morbide. Lo stesso procedimento va ripetuto con la canna fumaria. Non è superfluo ricordare che tutte queste operazioni devono essere eseguite quando il camino è totalmente freddo.