Disabilità in Italia : l’importanza dell’accessibilità per loro

Definire la disabilità in Italia non significa semplicemente rispondere alla domanda “quanti portatori di handicap ci sono in Italia”. Parlare di soggetti diversamente abili in Italia implica un ragionamento più profondo e ampio. Per questo motivo è importante definire bene cosa significa la disabilità e vedremo l’importanza dell’accessibilità sotto questo aspetto.

Disabilità definizione

Secondo Wikipedia, la definizione è “condizione di chi, in seguito a una o più menomazioni, ha una ridotta capacità d’interazione con l’ambiente sociale rispetto a ciò che è considerata la norma, pertanto è meno autonomo nello svolgere le attività quotidiane e spesso in condizioni di svantaggio nel partecipare alla vita sociale.” Questa spiegazione deriva dalla classificazione dell’Organizzazione mondiale della sanità del 1980. Tuttavia si è reso necessario ampliare la prospettiva dell’argomento per il ruolo preponderante del contesto sociale sulla gravità della disabilità. Per questo motivo nel 2001, l’OMS ha modificato il concetto di base della disabilità, non considerandolo più solo come una riduzione delle capacità funzionali dovute unicamente ad una malattia o una menomazione, ma anche come derivante della reciprocità tra condizione di salute e condizione personale e ambientale.

Quindi l’ultima definizione della Convenzione ONU sui diritti delle persone disabili, ratificata anche dall’Italia nel 2009, specifica che le persone diversamente abili includono coloro che presentano minorazioni di vario genere a lungo termine che “in interazione con varie barriere possono impedire la loro piena ed effettiva partecipazione nella società su una base di eguaglianza con gli altri.”

Dati istat sulla situazione dei disabili in Italia

Tenendo presente il profondo significato della disabilità, l’Istat ha dovuto ampliare il raggio delle sue indagini per fotografare la reale situazione in Italia. Secondo il testo integrale delle audizioni sulla condizione delle persone disabili dell’Istat pubblicato il 24 marzo 2021, sono 3 milioni e 150 mila gli disabili italiani. Questo significa che stiamo parlando di un 5,2% della popolazione. Non è certo un numero trascurabile. Per di più, anche se il 22% è composto da persone anziane, circa 1 milione e 150 mila hanno meno di 64 anni. Considerando l’ultima definizione della Convenzione ONU, è interessante vedere quali possono essere alcune barriere che intralciano l’eguaglianza. Vediamo alcune fotografie menzionate in questo documento dell’Istat che riferisce i dati del 2019.

Gli spostamenti

I numeri dicono che, allorché la popolazione normale che si sposta con i mezzi pubblici rappresenta il 25,5%, le persone disabili sono solo 14.4%. Ovviamente le persone anziane sono quelle più penalizzate perché, rispetto al 24,6% degli ultrasettantacinquenni senza difficoltà particolari, quelli disabili sono solo il 7,2%. Nel caso dei giovani disabili, la differenza è meno marcata (26.3% contro il 29.6%), ma ciò non vuol dire che sia senza difficoltà.

Pur essendoci le leggi che stabiliscono che i servizi di trasporto pubblico devono essere accessibili agli invalidi non deambulanti, non è insolito che l’accesso non sia disponibile o che non ci sia la collaborazione del personale per le attivazioni manuali delle pedane. Tant’è vero che sono state necessarie sentenze del Tar e dei Tribunali che hanno dovuto condannare città, anche importanti come i capoluoghi, per non aver reso accessibile i mezzi di trasporto pubblici.

Questo fatto illustra bene quanto la situazione dei diversamente abili sia aggravata non dalla malattia, quanto dalla barriera ambientale e sociale.

La scuola

Un’altro dato che fa molto riflettere è quello inerente alla scuola. La linea dell’inclusione adottata nel corso del tempo ha permesso un graduale aumento della partecipazione scolastica, tanto che nell’anno scolastico 2019/2020, gli alunni disabili ammontavano a quasi 300 mila. Nondimeno permane una criticità importante per quanto riguarda le barriere architettoniche. In media risulta che solo una scuola su tre sia accessibile agli studenti con disabilità motoria, ma la difficoltà è peggiore per quelli con disabilità sensoriali, perché sono appena il 2% gli istituti con ausili-percettivi destinati a agevolare l’orientamento all’interno del plesso e solo il 18% possiede almeno un ausilio.

Anche questa realtà dimostra come i fattori ambientali impattano in modo importante la vita di un disabile.

Accessibilità

Ciononostante, la consapevolezza dell’effetto di queste barriere nel favorire o meno l’eguaglianza, ha permesso di fare diversi cambiamenti ambientali. Infatti, anche per quest’anno il governo, il 23 marzo 2021, ha emanato un nuovo decreto con nuove misure per le persone diversamente abili, le quali includono agevolazioni per interventi di abbattimento delle barriere architettoniche.

Grazie a contributi, super bonus e detrazioni Irpef, ma soprattutto alla volontà di creare una società sempre più inclusiva, molti imprenditori si sono adoperati nel rendere la loro attività accessibile ai disabili.

Ora siamo in prossimità delle vacanze e un bell’esempio ci è dato dai numerosi comuni italiani e impianti balneari che si sono organizzati in modo appropriato. Allo stesso modo iniziative, come il marchio Ecospiagge per tutti, hanno permesso di rendere sinonimo di qualità, l’accessibilità per tutti. Tutte questi progetti permettono di orientarsi più facilmente nella scelta del luogo di villeggiatura adatto a tutti i tipi di disabilità.

Per permettere alle persone invalide in Italia di godersi mare, sole e relax, molte spiagge sono state attrezzate con passerelle, cabine spaziose e anche dispositivi concepiti appositamente per la spiaggia. Il sito dasapere360.com contiene una guida completa delle spiagge attrezzate e accessibili per tutti.

È ovvio che davanti ai problemi che affrontano i diversamente abili, spesso non possiamo fare niente per migliorare la situazione per quanto riguarda la parte legata alla malattia, ma certamente possiamo fare tanto per quanto riguarda l’aspetto sociale e ambientale. Se ognuno prende coscienza che può avere un ruolo nel aggravare o migliorare la condizione dei soggetti diversamente abili, possiamo, già nel nostro piccolo, adottare una nuova mentalità rispetto alla disabilità e rendere la nostra società sempre più inclusiva.

Puoi approfondire i dati che abbiamo riassunto in questo articolo direttamente sul sito dell’Istat.