Emobility e soluzioni per ridurre l’inquinamento

bike-sharingLa situazione disastrosa dell’inquinamento terrestre ha ormai raggiunto l’apice. La preoccupazione e la consapevolezza sono arrivati anche sui tavoli dei governi mondiali. Le soluzioni stile anni Duemila (come le targhe alterne nelle grandi metropoli) non bastano più. Così come non è più sufficiente basarsi sull’emissioni di Co2 o quelle delle polveri sottili per prendere provvedimenti.

Ora, più che mai, servono azioni concrete riguardanti estesi settori della nostra società: mobilità, edilizia, uso delle materie prime e agricoltura.

Emobility: un concetto da comprendere

La mobilità è e sarà un cardine delle soluzioni a disposizione dei sindaci per abbassare di tanto l’immissione tossica degli scarichi dei mezzi pubblici e delle auto private.

Il concetto su cui si sta lavorando da tanti anni in differenti settori industriali è quello di emobility e sviluppo della mobilità elettrica. Un tema che vede coinvolti sia i paesi maggiormente sviluppati sia quelli con economia arretrata.

La tendenza ormai certa è quella di produrre veicoli a quattro o due ruote non più alimentati da motori a diesel o a benzina, bensì ad energia elettrica, a sistema ibrido o a idrogeno.

Anche se ancora molte aziende stanno lavorando al fine di performare ottimamente i tempi di ricarica e l’autonomia delle batterie, non cambia l’obiettivo di mettere sul mercato e far acquistare sempre più veicoli meno inquinanti.

Eppure nemmeno uno sforzo economico di questo tipo, potrebbe essere necessario.

Sharing e biciclette

Un cambiamento radicale è necessario anche nei cittadini. Gli spostamenti devono cambiare notevolmente. Dall’auto classica è ora più che mai necessario pensare di utilizzare veicoli a inquinamento zero. Fra questi le biciclette a pedali, quelle elettriche, i monopattini a spinta o a motore elettrico e le auto fruibili in servizio sharing. I governi si stanno impegnando molto nel poter garantire, specie per i veicoli a due ruote, spazi di scorrimento protetti e numerosi che possano consentire collegamenti fra i quartieri.

Riqualificazioni edilizie

Anche l’edilizia non è esente da “ritocchi ecologici”. I costruttori delle case di oggi e del domani sono sempre più attente a progetti green. In particolare bisogna puntare sull’uso di materiali di alta qualità, ma che richiedono minor fabbisogno energetico.

La rivoluzione dei pannelli solari è un esempio concreto. Così come lo è la sostituzione degli impianti a metano con quelli elettrici o a condensazione.

Aree verdi e agricoltura

Le piante da sempre rappresentano il vero ossigeno per i polmoni dei cittadini. Quante più aree verdi vengono costruite a scapito di quelle grigie tanto più l’atmosfera e la qualità dell’aria delle zone cittadine saranno risanificate. Servono progetti di qualificazioni ambientale che sappiano coniugare la modernità degli edifici con la presenza di parchi, aree giochi per bambini, viali alberati e giardini.

Nell’ambito agricolo è d’obbligo ridurre l’utilizzo di sostanze a base di fertilizzanti per concimare i terreni. Non soltanto. Le nuove direttive puntano molto a ridurre l’utilizzo di acqua e sostanze chimiche, nonché a digitalizzare i processi lavorativi per mezzo dell’Intelligenza Artificiale, della geo-localizzazione e dell’agricoltura biodinamica.

Rispetto per l’ambiente

Infine, ultimo tassello, ma non meno importante spetta all’uomo del presente e del futuro. L’atteggiamento che deve prevalere in ogni pratica deve essere quello del rispetto per l’ambiente, del riciclo, del riutilizzo di ogni materiale possibile e dell’impegno verso soluzioni sempre più eco sostenibili.