Intervento all’alluce valgo: cos’è la tecnica chirurgica mininvasiva percutanea

alluce valgoAlluce Valgo: una malattia molto comune

Quando si parla di alluce valgo, si intende una malattia ormai da tempo conosciuta ma che ultimamente ha visto l’introduzione di nuove forme di cura indolore.
L’alluce valgo è una patologia che può diventare anche invalidante, se non tenuta sotto controllo dato che le calzature poco idonee, soprattutto quelle non anatomiche, hanno un ruolo attivo un ruolo nella sua comparsa e nel suo aggravamento.
E’ una malattia di cui soffrono moltissime persone, ma le cause non sono ben chiare: il sintomo principale consiste nella torsione dell’alluce verso le altre dita del piede colpito, cosa che genera dolore, provoca il gonfiore della parte più esterna dell’alluce.
Se la situazione dovesse essere sottovalutata e non si dovesse intervenire in alcun modo, la forma del piede potrebbe addirittura cambiare dato che se l’alluce valgo non viene curato può causare altri problemi, come ad esempio l’artrosi nelle articolazione dell’alluce; inoltre, a lungo andare, può anche causare problematiche nel secondo dito, spingendolo fuori e generando il cosiddetto “dito in griffe”.

Come intervenire chirurgicamente

La chirurgia è l’unico strumento per risolvere definitivamente il problema, quando la situazione non è più controllabile mediante l’uso di tutori appositi o plantari per le calzature.
L’alluce valgo, infatti ha la caratteristica di peggiorare nel corso del tempo, per questo se non viene trattato è probabile che si verifichi la deformazione del piede.
Generalmente si ricorre alla chirurgia per riallineare correttamente il dito e alleviare di conseguenza il dolore causato dalla sua deviazione: l’operazione viene fatta con l’anestesia locale o spinale a discrezione del medico, ed è spesso eseguita in giornata, senza che sia dunque necessario il ricovero e la degenza in ospedale.

La chirurgia mini invasiva percutanea

Questa è considerata una tra le tecniche chirurgiche più innovative e di ultima generazione: si definisce “chirurgia mininvasiva” quell’insieme di tecniche chirurgiche caratterizzate dall’uso di piccoli fori d’entrata per gli strumenti chirurgici che riducono il più possibile il trauma legato all’attraversamento della parete del distretto coinvolto, contenendo l’insorgere di complicanze anche gravi (possibili invece con la chirurgia tradizionale), migliorando il processo di guarigione post operatorio.
La chirurgia mini invasiva percutanea è la più innovativa perchè non si interviene con delle incisioni ma attraverso piccoli forellini dai quali vengono introdotti piccoli strumenti chirurgici come i bisturi da microchirurgia o frese da dentista ed è realizzata in pochissimo tempo.
Questa non può essere considerata una chirurgia inferiore rispetto all’altra perchè è vero che viene eseguita attraverso piccole incisioni a livello locale ma, attraverso queste, vengono effettuati gesti chirurgici analoghi e praticabili solo da un chirurgo ortopedico specialista dei piedi.
L’intervento all’alluce valgo con tecnica mininvasiva viene effettuata senza l’esposizione delle ossa e dei tessuti circostanti così che il monitoraggio radiologico durante l’intervento chirurgico è essenziale per guidare con precisione il chirurgo.
Le parti molli come la cartilagine non vengono coinvolte durante l’intervento e l’orientamento delle linee di taglio osseo, rendono queste fratture molto stabili, tanto da non rendere necessaria l’immobilizzazione dell’arto con dei supporti: non vengono quindi inserite viti o fili di metallo lasciando che il piede guarisca in modo naturale.
Nei primi giorni sarà necessaria una correzione praticabile con un semplice bendaggio, attraverso il quale è possibile camminare dal giorno stesso dell’intervento grazie all’introduzione di una scarpa apposita utilizzata nel post operatorio, a suola piatta.

Gli strumenti della tecnica percutanea mininvasiva

Per effettuare questa particolare operazione al piede, vengono utilizzate innanzitutto delle microlame e dei microbisturi per praticare delle incisioni sulla cute e delle eventuali sezioni di tendini o di capsule articolari; delle piccole spatole che hanno la funzione di creare uno spazio di lavoro entro la quale introdurre e far muovere i piccoli strumenti chirurgici; le frese meccaniche per l’eliminazione delle prominenze ossee che causano il dolore; le raspe per asportare il materiale osseo che si forma.

Possibili complicanze chirurgiche

Essendo un’operazione chirurgica a tutti gli effetti esistono delle complicanze che possono verificarsi dopo l’intervento ma che relativamente all’alluce valgo si presentano molto di rado e solo nel 10 % dei casi.
Queste possono includere, tra le più gravi, la trombosi venosa profonda, cioè la coagulazione del sangue in una vena, la rigidità delle articolazioni delle dita dei piedi con conseguente limitata capacità di movimento, un ritardo di guarigione dell’osso o una guarigione dello stesso in modo diverso da quanto previsto; mentre, tra le meno gravi da un punto di vista clinico, possono presentarsi il dolore sotto la pianta del piede anche in modo persistente o continuo, gonfiore prolungato, infezione, tessuto cicatriziale ispessito ( che però tende a risolversi nel giro di qualche settimana), una recidiva della deformità, per la quale potrebbe essere necessario intervenire nuovamente.
Ancora, potrebbe svilupparsi una sindrome dolorosa che provoca dolore e bruciore intensi e cronici o una necrosi avascolare dell’osso sul quale si è intervenuti.

I vantaggi della tecnica chirurgica mininvasiva

L’intervento all’alluce valgo mediante la tecnica chirurgica mini invasiva, presenta dei notevoli vantaggi sia sul piano della sicurezza che sul piano estetico, non secondario dal punto di vista della scelta su come intervenire per la risoluzione del problema.
Innanzitutto, questa è un’operazione molto rapida che si risolve nell’arco di trenta minuti e proprio per questo non c’è alcun bisogno di degenza ospedaliera se non in particolari casi e sotto prescrizione medica.
E’ essenzialmente indolore perchè fatta sotto anestesia, ma localmente, senza i pericoli comportati da quella generale, soprattutto però non saranno presenti cicatrici evidenti che possono creare disagio alla persona operata.