La psicoterapia aiuta davvero?

Immagine di pressfoto su Freepik

Se stai attraversando un momento di crisi, forse hai pensato di intraprendere un percorso di psicoterapia ma sei stato colto dal dubbio che potrebbe essere del tutto inutile.

Possibile che parlare con un perfetto sconosciuto dei tuoi problemi possa sbloccare la situazione e farti stare meglio?

L’indecisione è normale, soprattutto se non sai cosa significhi fare psicoterapia e come funziona di preciso questo processo.

In questo articolo esploreremo insieme questi punti, parlando dell’efficacia della psicoterapia, dei suoi benefici e del modo in cui può può aiutarti ad affrontare le sfide del quotidiano con serenità.

Cos’è la psicoterapia

La psicoterapia è fondamentalmente un percorso di cura attraverso la relazione.

Nella stanza di psicoterapia, la persona trova un ambiente sicuro e protetto, all’interno del quale potersi esprimersi liberamente, senza censure e senza timore di essere giudicato.

In questa dimensione, egli può entrare in contatto con le proprie emozioni profonde e riflettere sul proprio vissuto, accompagnato da un professionista che lo aiuta a individuare le cause del disagio e a far emergere le risorse necessarie ad affrontarlo, acquisendo nuovi strumenti.

L’obiettivo fondamentale del terapeuta è quello di aiutare la persona, la coppia o la famiglia a ritrovare il proprio benessere mentale e il proprio equilibrio, alleviando la sofferenza e migliorando la qualità della vita.

Come evidenziato dai professionisti del Centro Il Filo di Arianna, psicologi e psicoterapeuti che lavorano a Roma in zona Cipro-Ottaviano sul loro sito web www.filodiariannapsicologia.it, ogni percorso di psicoterapia è differente dall’altro poiché ciascuno di noi è unico e irripetibile, differente per carattere, inclinazioni e stile di vita.

Di conseguenza, l’intervento terapeutico non può essere standardizzato e uguale per tutti, ma deve essere modellato sull’individuo, specifico per il suo singolo caso.

Quale psicoterapia scegliere?

L’idea che molti hanno della psicoterapia coincide in molti casi con quella della psicoanalisi di stampo freudiano, con il paziente disteso sul lettino che parla a ruota libera del suo vissuto, mentre l’analista, seduto alle sue spalle, prende appunti, senza parlare.

Questa, di fatto, è un’immagine stereotipata, che non corrisponde alla realtà.

Nel corso del tempo, infatti, la psicologia si è evoluta e sono nati tanti orientamenti e approcci, che partono da presupposti diversi e utilizzano strumenti di vario genere.

Qui di seguito elenchiamo brevemente i diversi orientamenti tra i quali è possibile scegliere:

  • la psicoterapia psicodinamica, che si concentra sull’analisi delle emozioni profonde e sull’esplorazione dell’inconscio, della zona d’ombra che è dentro ognuno di noi
  • la psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT), che si focalizza sugli schemi mentali disfunzionali, sui pensieri automatici e sui comportamenti, con lo scopo di modificarli
  • la psicoterapia sistemico-familiare

Perché andare in psicoterapia

Questo tipo di intervento risulta di particolare importanza quando si sta affrontando un periodo difficile oppure quando si sperimentano problemi emotivi, relazionali e comportamentali che risultano fortemente invalidanti quali:

  • ansia
  • attacchi di panico
  • depressione
  • disturbi alimentari
  • malattie psicosomatiche
  • disturbi del sonno

La psicoterapia fornisce un valido supporto anche nel caso in cui ci si trovi ad attraversare una crisi di coppia, qualunque sia la motivazione che ha innescato i problemi con il proprio partner.

All’inizio di una relazione, infatti, siamo tutti vittime dell’idealizzazione legata all’innamoramento che ci impedisce di vedere l’altro per come è. Notiamo soltanto i pregi, quei lati del carattere che corrispondono al nostro modello ideale di compagno o compagna di vita.

Se il rapporto prosegue, però, a un certo punto questa fase di “luna di miele” termina e cominciano a emergere le differenze all’interno della coppia. Ci si potrebbe sentire arrabbiati con l’altro poiché delude le nostre aspettative, perché è diverso da quello che ci sembrava.

La maturazione del rapporto implica l’accettazione di queste differenze e un’evoluzione della relazione stessa, che va incontro a tanti cambiamenti nel corso del tempo.

Eventi esterni o interni possono determinare frizioni e tensioni tra i partner.

Pensiamo, per esempio, alla decisione di andare a convivere oppure alla nascita di un figlio o anche il trasferimento di uno dei due per lavoro. Tutti questi accadimenti hanno un’influenza sull’equilibrio della coppia, che può avvalersi del supporto di uno psicologo o di uno psicoterapeuta esperto per trovare una nuova dimensione.

Ma la psicoterapia rappresenta anche un percorso di crescita e conoscenza di sé, che può essere intrapreso per migliorare e cambiare in alcune aree della propria vita, come l’ambito delle relazioni.

Essa può aiutare a ritrovare fiducia in sé stessi, a costruire una più solida autostima e fornisce anche validi strumenti per gestire lo stress della quotidianità, promuovendo una migliore qualità della vita.

Quando si vedono i primi risultati della psicoterapia

Solitamente, non è possibile stabilire a priori quanto durerà una psicoterapia. Come sottolineato dagli psicologi e psicoterapeuti del Centro Il Filo di Arianna a Roma, ogni percorso è unico: è come un viaggio di cui non si conosce esattamente la meta ultima, nel corso del quale si affrontano imprevisti e momenti di stallo – rappresentati dai blocchi del paziente, dalle sue resistenze o dalle difficoltà che incontra lungo il cammino, accompagnato dal terapeuta.

Tuttavia, compito del professionista a cui ci si affida e con il quale si stabilisce un’alleanza terapeutica è quello di mettere il paziente nella condizione di ritrovare il proprio benessere nel più breve tempo possibile.

Di solito, se le sedute si svolgono con regolarità e il lavoro fluisce, i sintomi del disturbo di cui si soffre si attenuano fino a sparire nel giro di alcune settimane. Molto dipende dallo stato in cui si trova il paziente cioè dalla sua situazione clinica e dalla gravità del disturbo, dalla qualità della relazione che riesce a stringere con il terapeuta e dal suo impegno.

La psicoterapia, infatti, non è stregoneria e il terapeuta non ha la bacchetta magica. Non è lui o lei a guarirci, liberandoci dalla sofferenza. Il suo compito è quello di lavorare insieme al paziente, sostenerlo lungo la strada, aiutarlo a trovare dentro di sé le risorse necessarie a superare il disagio, mettendo a valore l’esperienza che sta attraversando.

L’impegno del paziente, in tutto questo, è davvero fondamentale poiché è lui o lei a dover mettere in atto il cambiamento.

Può capitare anche che, nel corso della terapia, vi siano delle ricadute o dei momenti in cui sembra che si stia tornando indietro, regredendo a una situazione precedente. In alcuni casi, questo può indurre il paziente ad abbandonare la psicoterapia, mettendo in atto quello che viene definito “drop out”.

La terapia può fallire, certamente. Diverse variabili possono comprometterne la buona riuscita.

Ma le evidenze scientifiche e le tante testimonianze di coloro che hanno scelto di chiedere aiuto a un professionista della salute mentale, ci permettono di dire che la psicoterapia funziona e aiuta molto chi la fa.

Essa non solo consente di trattare determinate patologie e disturbi, migliorando la qualità di vita delle persone ma produce cambiamenti a lungo termine che permettono di stare meglio, di stringere relazioni più sane, di raggiungere una maggiore consapevolezza di sé.