La mastoplastica additiva, ovvero l’intervento al quale si ricorre per aumentare le misure del seno, è diventato negli anni uno di quelli più di routine all’interno del novero di interventi di chirurgia plastica e ricostruttiva. Un intervento sempre gettonatissimo dalle donne, che continuano (a ragione) a ritenere un seno prosperoso uno dei fattori chiave della propria femminilità.
Le mastoplastiche additive vengono pubblicizzate ovunque e sono in moltissime, non più soltanto le star della televisione o dello spettacolo a ricorrere a questo tipo di intervento.
Il fatto che sia diventato però tanto comune ha contribuito a far dimenticare i rischi collegati alla mastoplastica additiva, rischi importanti e che devono essere valutati bene prima di sottoporsi ad un intervento del genere, intervento che sicuramente è diventato quasi di routine, ma che può avere un impatto importantissimo sulla nostra salute.
Senza necessariamente fare del terrorismo medico, è bene parlare anche di questo. Vediamo insieme quali sono i rischi che sono potenzialmente collegati a questo tipo di intervento.
Ci sono diverse possibili complicazioni che riguardano l’intervento di mastoplastica additiva
Quello che sarebbe bene ricordarsi è che la mastoplastica additiva, per quanto sia un intervento di routine, è comunque un’operazione chirurgica, che comporta il ricorso ad anestesia nonché l’utilizzo di incisioni, protesi e suture.
Sono tutti fattori che possono causare problemi sia nel brevissimo che nel medio termine, problemi che possono essere ridotti al minimo ricorrendo alle cure e alla professionalità di un bravo chirurgo, ma che non possono essere completamente scongiurati. Vedremo di seguito i più comuni, indicando anche quali siano le possibili conseguenze di medio e lungo periodo.
Il problema più comune: le infezioni
Le infezioni sono il problema più comune tra quelli che riguardano non solo la mastoplastica additiva, ma addirittura l’intero universo della chirurgia estetica e ricostruttiva. L’infezione si manifesta in genere subito o comunque entro le primissime settimane successivamente all’intervento. Si possono superare con una adeguata terapia antibiotica e soltanto in rarissimi casi assumono dimensioni tali da richiedere la rimozione delle protesi, che possono essere comunque riposizionate passata l’infezione.
Non è un problema di poco conto, ma uno di quelli che nella maggioranza dei casi può essere superato senza problemi.
Lo slittamento delle protesi
Si tratta di una complicazione comune quando ci si rivolge ad un chirurgo che non è molto esperto di interventi di questo tipo. Il capezzolo è orientato, in modo assolutamente innaturale, verso l’alto e il seno si mostra rigonfio nella parte bassa. Questo avviene perché la protesi è slittata verso il basso. In questo caso è necessario intervenire di nuovo per riposizionare la protesi.
Simmastia: quando le mammelle si fondono e diventano una
Quando la protesi si avvicina troppo allo sterno può contribuire all’avvicinamento di entrambe le mammelle, che nei casi di slittamento più gravi possono apparire come un unico seno. Anche in questo caso sarà necessario aprire per riposizionare le protesi.
I rischi si possono ridurre al minimo
I rischi collegati alla mastoplastica additiva si possono ridurre al minimo ricorrendo alle prestazioni di un chirurgo adeguato, che sappia quello che fa e che abbia un adeguata formazione e esperienza nell’aumento delle mammelle tramite protesi.
Scegliete quello giusto per ridurre al minimo la possibilità che si presentino questi problemi.