Razzismo: la Juventus prova a scacciare le polemiche con un’iniziativa

juventus-bandiera-logo_800x600La Juventus accerchiata, o almeno è quello che pensano i suoi tifosi, per via delle continue accuse di razzismo. Solo qualche giorno fa, come si può leggere sul sito specializzato Jmania.it, è stato nuovamente sanzionato dal giudice sportivo per via dei cori intonati dai supporters della Signora durante Juve-Spal. I soliti slogan contro napoletani (ma stavolta non si sono uditi quelli sul Vesuvio) e fiorentini – prossimi avversari dei campioni d’Italia – non sono comunque stati sufficienti a comminare una nuova chiusura della curva Sud (già sanzionata con due turni di stop ad inizio stagione). Stefano Palazzi, ex Procuratore Federale, ha deciso per un’ammenda di 15mila euro con diffida alla Juventus: significa sostanzialmente che alla prossima violazione analoga, essendo i suoi tifosi recidivi, scatterà una squalifica del settore caldo dell’Allianz Stadium.

Pare che non ci siano niente di casuale in quello che sta accadendo nella tifoseria bianconera e che alla base dei cori non ci siano solo le “distanze” sportive e territoriali con altre curve, soprattutto quella del Napoli. Sarebbe in atto una sorta di braccio di ferro proprio con la società presieduta da Andrea Agnelli, che in seguito all’inchiesta Alto Piemonte, per la quale comunque non ci sono mai stati indagati tesserati della Juventus, pare abbia ridotto sensibilmente i rapporti con gli ultrà. Quello scambio di favori che in ogni piazza viene ritenuto normale per il quieto vivere delle dirigenze, sarebbe venuto meno e la tifoseria si starebbe così vendicando facendo multare la Juve, ma danneggiando anche quei tifosi che vanno all’Allianz Stadium solo per guardare la partita pagando profumatamente gli abbonamenti.

La Juventus di Agnelli sotto ricatto

Una ritorsione inaccettabile, di fronte alla quale la Juventus così come anche tutti gli altri club, però, sembra essere rimasta isolata dalle istituzioni. Lo Stadium, rispetto a tanti altri, è un impianto più moderno quanto a tecnologia utilizzata e consente al club bianconero di collaborare con le forze dell’ordine e le istituzioni sportive per l’individuazione dei tifosi esagitati, ma questo evidentemente non basta. Serve un intervento forte di chi deve gestire l’ordine pubblico, in modo tale che vengano allontanati i soggetti poco raccomandabili dai luoghi pubblici come gli stadi.

Intanto, da parte sua, la Juventus si conferma impegnata nella sensibilizzazione contro qualsiasi forma di discriminazione. Pochi giorni fa, infatti, è stata lanciata anche quest’anno l’iniziativa “Un calcio al razzismo”, che il club realizza in collaborazione con il centro per l‘UNESCO di Torino. È la IX edizione del Bando che assegna rispettivamente due contributi liberali dell’importo di 5,000,00 euro ciascuno, come si legge nella nota ufficiale, per:

– Associazioni di volontariato – ONLUS, operanti nella Regione Piemonte e iscritte al Registro Regionale del Volontariato (BANDO A).

– Associazioni di volontariato – ONLUS, operanti in Italia e iscritte al Registro Regionale del Volontariato di riferimento (BANDO B).

L’iniziativa ha lo scopo di premiare azioni concrete contro il razzismo e a favore dell’inclusione e dell’integrazione sociale. Come ribadisce del resto lo speaker dell’Allianz Stadium ad ogni partita casalinga dei bianconeri, la Juventus è assolutamente contro ogni forma di discriminazione di genere o razza. Un monito che fin qui non ha però ancora dato, come dicevamo, i risultati che Andrea Agnelli si aspettava. Insomma, il presidente di Madama ha ancora molta strada da fare e per questo motivo sta cercando anche di coinvolgere l’Uefa in questa sua battaglia, sfruttando la sua posizione di numero uno dell’ECA (European Club Association), ossia l’Associazione dei Club Europei, l’organismo che rappresenta le società calcistiche a livello europeo. Ovviamente, si tratta di una battaglia che nessuno può portare avanti da solo, ma serve la coesione tra le stesse società e la collaborazione massima delle istituzioni, locali, nazionali ed Europee.