Una guida alla vaccinazione contro la meningite. Tutto quello che c’è da sapere a riguardo, incluse le controindicazioni
La meningite è una patologia che interessa le membrane che avvolgono meningi, midollo spinale e cervello, causandone l’infiammazione. I microrganismi responsabili di questa malattia possono essere di tipo virale o batterico. La forma più comune di meningite è proprio la prima, che tuttavia non comporta gravi conseguenze e tende a risolversi autonomamente in una decina di giorni. La meningite batterica, invece, può portare addirittura ad esiti fatali.
Nell’80% dei casi è causato da tre agenti patogeni: lo streptococcus pneumoniae, l’haemophilus influenzae e la neisseria meningidis (chiamata anche menginococco). Tra questi, il più temibile, è proprio quest’ultimo, diretto responsabile della meningite fulminante. Esistono comunque diversi ceppi di questo batterio, più e meno aggressivi a seconda dei casi. Quelli maggiormente diffusi in Italia sono di tipo B e C ed hanno provocato colpito diverse persone negli ultimi anni.
Oggi giorno il vaccino è l’unico mezzo di prevenzione efficace contro questa malattia. Sono disponibili tre varianti di vaccini: uno contro la meningite di tipo B, uno contro quella di tipo C ed uno quadrivalente antimenginococco W135, Y, A e C. Nessuno di essi contiene il batterio in forma attiva, quindi è da escludere che si verifichino casi di meningite da vaccino.
Recenti studi dimostrano che la loro efficacia è compresa tra il 93 ed il 98%, dati che, tenuta presente la gravità delle conseguenza di questa malattia, sottolineano l’importanza di sottoporre i bimbi alla vaccinazione. Sono infatti i più piccoli ad essere considerati i soggetti più a rischio. Superata l’età del periodo adolescenziale le percentuali calano drasticamente.
In linea generale è possibile affermare che i vaccini contro la meningite sono ben tollerati dall’organismo. Come per qualsiasi altra vaccinazione, anche queste possono dar luogo ad effetti collaterali passeggeri.
Le controindicazioni più comuni sono: leggero dolore e rossore nel punto dell’iniezione, gonfiore. Questi tipi di disturbi si risolvono, massimo, entro un paio di giorni ma talvolta può insorgere anche la febbre (specie nei casi di vaccino anti menginococco B), mal di testa, sonnolenza, malessere generale e nausea. Solamente nei casi più rari si sono verificate reazioni allergiche, sino ad arrivare allo shock anafilattico.