Parliamo di sicurezza sul lavoro andando a porre l’attenzione sull’ergonomia degli ambienti di lavoro. Il motivo è molto semplice: i principi dell’ergonomia, infatti, consentono di elevare gli standard di qualsiasi settore produttivo migliorando la sicurezza e il benessere dei dipendenti. Scopriamo come questo accade e cosa fare per perseguire questo importante e delicato traguardo.
Il rischio ergonomico
Quando si parla di rischio ergonomico si fa riferimento alla probabilità che i comportamenti e il contesto operativo assunti durante l’esecuzione di un determinato compito causino condizioni di svolgimento delle attività lavorative tali da provocare conseguenze negative sul benessere psicofisico dei lavoratori.
Tra i principali fattori che possono incidere sul rischio ergonomico troviamo l’età, il genere (le donne sono più esposte ai fattori di rischio muscoloscheletrico), lo stato di salute, lo stile di vita, le abilità cognitive, l’esperienza nel compito che si sta svolgendo, l’adozione di dispositivi di sicurezza, le condizioni specifiche di alcune attività professionali (movimenti ripetuti, sollevamento pesi, eccetera) e le attrezzature di lavoro messe a disposizione.
Si rivela quindi fondamentale in una prospettiva di sicurezza degli ambienti di lavoro scegliere attrezzature ergonomiche, come i banchi da lavoro. Per esempi di attrezzature ergonomiche, dai un’occhiata a https://opus-line.it/ che offre soluzioni ottimizzate per il comfort e la produttività.
L’ergonomia oltre la postazione di lavoro
L’attenzione verso l’ergonomia applicata all’ambiente di lavoro è trasversale e non riguarda solamente la postazione di lavoro in senso stretto. Questo perché negli ultimi anni si è sviluppata una maggiore sensibilità verso la cosiddetta ergonomia preventiva. A differenza dell’ergonomia curativa, infatti, si ha l’obiettivo di sviluppare condizioni di lavoro ergonomiche sotto tutti i punti di vista capaci quindi di agire prima che il problema si possa sviluppare.
In questo senso è l’insieme delle condizioni in cui un professionista si trova a lavorare che incidono sull’ergonomia dell’ambiente di lavoro.
Rientrano in questo campo le condizioni del luogo di lavoro (illuminazione, inquinamento acustico e temperatura), ma anche l’orario di lavoro, i ritmi e la tipologia di impiego così come l’interfaccia di utilizzo di macchinari e impianti. Perché l’ambiente di lavoro sia considerato ergonomico è fondamentale che ciascun aspetto tenga conto delle condizioni fisiche e cognitive del lavoratore in relazione alle mansioni che deve svolgere.
Non esiste, quindi, un’ergonomia valida per tutti, sebbene ovviamente si possano individuare dei principi base comuni. Ma essendo il lavoratore l’oggetto di interesse dell’ergonomia dell’ambiente di lavoro è a lui che bisogna fare riferimento.
I vantaggi
Adottare un ambiente di lavoro ergonomico è una scelta obbligatoria dal punto di vista di legge (Decreto Legislativo 81/2008) ma anche vantaggiosa.
La sicurezza sul lavoro riduce i costi legati alla malattia dei dipendenti e alla loro sostituzione, ma determina benefici anche in termini di miglior qualità del lavoro (con aumento della precisione e riduzione degli errori), miglioramento del benessere del dipendente (che avrà meno possibilità di preferire di cambiare lavoro) e aumento della produttività (si impiegano meno risorse per ottenere risultati migliori).
L’ergonomia degli ambienti di lavoro è quindi una realtà essenziale che tutti gli imprenditori e i responsabili di aziende e imprese devono sviluppare investendo su macchinari, attrezzature, dispositivi, scelte e soluzioni adeguate a questo scopo.