Sono ormai passati circa due anni dall’obbligo di fatturazione elettronica per i professionisti di diversi settori. In alcuni casi, infatti, la fattura cartacea non ha più valore e addirittura chi non si è adeguato può anche incorrere in sanzioni. È stato il decreto fiscale che, con la Legge di Bilancio 2019, ha ufficializzato l’ingresso della fattura elettronica. Ma hai idea di cosa si parli di preciso e soprattutto, sai chi sono i soggetti obbligati ed esclusi? E inoltre, sai eventualmente come emettere fattura elettronica a privato senza p. Iva? Vediamolo insieme.
Che cos’è la fatturazione elettronica
Prima di tutto è indispensabile capire di cosa stiamo parlando, quindi capire cosa è una fattura elettronica. Non si tratta altro che di una fattura in formato digitale, ovviamente realizzata secondo un criterio ben preciso, che può essere spedito e ricevuto con un sistema di interscambio (SDI). È principalmente proprio la modalità con cui questa fattura può essere inviata e ricevuta che rappresenta la novità principale rispetto alla fattura cartacea. Va da sé che si tratti di una fattura completamente realizzata in maniera telematica (con uno smartphone, un tablet o un pc per intenderci).
Origine e scopi della fatturazione elettronica
L’origine di questo nuovo sistema di fatturazione va ricercata sicuramente nella direttiva europea 2014/55/EU del 16 aprile 2014 che, principalmente, si riferiva agli appalti pubblici. Alla base della decisione ci sono una seri di vantaggi riscontrati. Tra questi:
- Un’efficienza dei controlli per contrastare l’evasione fiscale molto migliore e meno costosa;
- Enormi benefici non solo sotto il punto di vista degli adempimenti fiscali del Paese, ma anche per quanto riguarda i processi di dematerializzazione;
- Annullamento costi di stampa e spedizione;
- Rischio di falsi e duplicazioni praticamente nullo;
- Riduzione errori nei pagamenti e nei tempi di pagamento.
Fatturazione elettronica: chi è obbligato e chi è esentato
Ma veniamo al punto principale del nostro excursus. Chi sono i soggetti obbligati e i soggetti esentati dall’emettere fattura elettronica? Si sbaglia a pensare che l’obbligo di fatturazione elettronica tra i soggetti privati sia da riferirsi a tutti i titolari di partita Iva: in realtà si parla soltanto del 56% di essi, visto che quasi la metà sono esentati. Ci sono dei settori professionali e dei regimi fiscali molto particolari che non rientrano in quest’obbligo. Si parla di oltre 2 milioni di contribuenti, stando a quanto riferito dall’Agenzia delle Entrate, esentati. Tra questi troviamo:
- Gli operatori economici non residenti o non stabiliti in Italia;
- Gli operatori sanitari obbligati ad inviare i dati al Sistema tessera Sanitaria;
- I soggetti che rientrano nel regime forfettario;
- I soggetti che si avvalgono di regimi fiscali agevolati come i regimi di vantaggio e i piccoli produttori agricoli;
- Società sportive dilettantistiche.
Proprio tra i soggetti passivi Iva obbligati ad inviare i dati al Sistema tessera Sanitaria, ci sono probabilmente la maggior parte di esentati dall’emettere fattura elettronica. Tra questi troviamo: ASL; aziende ospedaliere; policlinici universitari; farmacie; ambulatori; soggetti iscritti agli albi professionali degli psicologi, infermieri e tecnici sanitari di radiologia medica.
Per tutti i soggetti esentati, vi è quindi la possibilità di continuare ad emettere la vecchia fattura cartacea.
Abbiamo visto chi sono i soggetti esentati dall’emettere fatturazione elettronica, ma chi è invece che è difatti obbligato? L’obbligo di fatturazione per iva telematica riguarda tutti i titolari di partita Iva con sede e residenza in Italia. Quindi, difatti, sono esclusi soltanto i soggetti appartenenti alle categorie sopracitate.
Come emettere fattura elettronica e alcune eccezioni
Ci sono, però, alcune eccezioni che riguardano non le esenzioni, ma bensì vantaggi particolari di cui godono alcuni gruppi di contribuenti. Parliamo, per esempio, degli operatori di regime di contabilità semplificata che emettono fatture e si avvalgono dei dati che l’Agenzia delle Entrate fornisce loro. Per questi, non c’è obbligo di mantenimento di registri Iva.
Oltre a questi, altri vantaggi sono riservati a operatori Iva che emettono e ricevono fatture, ricevendo ed effettuando dei pagamenti in modalità tracciata del valore superiore ai 500 euro: per questi, i termini di accertamento fiscale sono ridotti di 2 anni.
Ma come si fa ad emettere fattura elettronica? Questa può essere emessa soltanto attraverso un software particolare, che fruisce del linguaggio XML. Occorre indicare, durante la compilazione di questa, alcuni dati fondamentali, tra cui: la propria partita Iva; i dati anagrafici; i dati del destinatario; indirizzo a cui inviare la fattura. Al termine di tutta la compilazione si può facilmente apporre la firma digitale.
Una volta firmata, la fattura va poi inviata al sistema di Interscambio (SDI), che la inoltra al destinatario, ovvero al cliente. Sarà lo stesso sistema di Interscambio ad inviare all’emittente comunicazione di data e ora della consegna.
Fattura elettronica a privato senza p. Iva
Ciò che può essere sicuramente molto utile sapere è, però, come fare ad emettere fattura elettronica a privato senza p. Iva. In questi casi, cambia un fattore principale, ovvero che l’emissione della fattura elettronica, al posto della partita Iva, dovrà indicare il Codice Fiscale. Questo consentirà di inviare la fattura in formato elettronico al Sistema di Interscambio e depositarlo poi nel cassetto fiscale del destinatario.
Ancora più comodamente, se il cliente privo di partita Iva è in possesso di una mail PEC, sarà il sistema di Interscambio stesso a consegnarla al destinatario: così facendo, il privato potrà tranquillamente rinunciare al ritiro del formato cartaceo e l’invio del formato analogico al proprio indirizzo di posta e-mail ordinaria.
Da ben ricordare che, nel caso in cui le fatture elettroniche siano emesse nei confronti di soggetti che sono consumatori finali, allora, durante la compilazione, dovrà essere indicato nel campo “destinatario” il codice convenzionale formato da 7 zeri, ovvero 0000000; altrimenti c’è il rischio che lo SDI scarti la procedura.
Altra cosa che non può essere assolutamente dimenticata nell’emettere fattura elettronica a privato senza p. Iva è che il prestatore dell’opera deve consegnare una copia analogica (via mail in formato pdf o stampata) al cliente, a meno che quest’ultimo non rinunci: nella copia dev’essere indicata la dicitura che informa sia una copia dell’originale depositato presso l’ambiente web “Fatture e corrispettivi”.