Cos’è la previdenza complementare?

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Il sistema pensionistico pubblico è stato profondamente riformato nel corso degli anni al fine di garantirne la sostenibilità. L’effetto principale di queste riforme è stata la graduale riduzione della pensione pubblica, che soprattutto per i più giovani rappresenterà solo una percentuale dell’ultimo reddito percepito da lavoratori e potrebbe non essere sufficiente a mantenere uno stile di vita adeguato anche da pensionati. E’ per questo che è necessario pensare per tempo a tutelare la propria futura sicurezza economica, ad esempio aderendo alla previdenza complementare.

Si tratta di una forma di risparmio finalizzata all’erogazione di una rendita che si aggiunge alla pensione pubblica e grazie alla quale sarà possibile contare su maggiori risorse nel post lavoro.

In particolare, il sistema di previdenza integrativa si articola in tre differenti tipologie di prodotti pensionistici: fondi pensione chiusi (o negoziali), ossia i fondi pensione aziendali cui possono iscriversi i lavoratori di una determinata categoria lavorativa, i fondi pensione aperti, che come dice la parola stessa sono aperti all’adesione di qualunque soggetto e i piani individuali pensionistici (PIP), delle polizze vita attuate dalle imprese assicurative ma con esclusivo scopo pensionistico. In tutti i casi l’aderente è libero di scegliere la forma pensionistica integrativa e di variarla eventualmente nel tempo.

La previdenza integrativa funziona secondo il meccanismo finanziario della  capitalizzazione: l’aderente versa dei contributi (e se lavoratore dipendente eventualmente anche il proprio TFR) nel fondo pensione, il gestore li investe nel mercato finanziario al fine di ricavarne dei rendimenti. Raggiunti i requisiti per il pensionamento l’aderente avrà diritto all’erogazione di quanto accumulato nel fondo pensione sotto forma di pensione integrativa (in rendita e/o capitale).

Previdenza complementare: vantaggi, flessibilità e tutele

Con la previdenza integrativa, oltre a risparmiare per la pensione futura, è possibile ottenere degli importanti vantaggi fiscali grazie all’applicazione del sistema fiscale E-T-T (E-senzione, T-assazione agevolata, T-assazione agevolata) che prevede la deducibilità dei contributi versati al fondo pensione (ad eccezione del TFR per i dipendenti) fino a 5.164,57 euro all’anno e l’applicazione della tassazione agevolata rispetto alle altre forme di risparmio sui rendimenti e in fase di erogazione della pensione integrativa.

A differenza di quanto si potrebbe pensare, la previdenza integrativa è una forma di risparmio che nel tempo acquista flessibilità. Dopo otto anni di partecipazione è possibile chiedere anticipazioni fino al 75% di quanto accumulato per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa (per sé, il coniuge o i figli) e fino al 30% per qualsiasi esigenza. Inoltre, è sempre possibile chiedere anticipazioni, fino al 75% di quanto accumulato, per far fronte a spese mediche.

Altro elemento di flessibilità viene dato dalla possibilità di chiedere il riscatto, parziale o totale di quanto accumulato, in caso di perdita di lavoro o invalidità permanente.

Il risparmio accumulato nel fondo pensione, inoltre, è tutelato in quanto le risorse sono impignorabili, insequestrabili e restano intoccabili anche in caso di fallimento del gestore.

La previdenza complementare è uno strumento flessibile che, oltre a garantire una pensione di scorta grazie alla quale sarà possibile mantenere un tenore di vita adeguato, permette di contare su importanti vantaggi fiscali e tutele.