Freeroll, Play the Board, Pot-Limit, Rake e Big Blind. Sono solo alcuni dei termini più diffusi nel poker: il gioco di carte più famoso al mondo con un glossario che contiene almeno un centinaio di parole, considerando le varianti Texas e Omaha disponibili anche, e soprattutto, sui vari portali di iGaming. Sì, perché se da un lato si continua a giocare nelle sale terrestri, dall’altro è il comparto online che registra ormai da anni un incremento costante. I dati certi disponibili, infatti, mostrano che nel 2021 poker e casinò hanno trainato la crescita online, con una spesa raddoppiata nel triennio, da 1,8 a 3,7 miliardi di euro. E intanto, nel 2022, lo Stato ha incassato 10,3 miliardi (+22%) con una spesa degli italiani di quasi 20 miliardi. Ma oltre ai numeri, ciò che conta sono anche le parole.
Ecco allora l’elenco con cinque dei termini più diffusi tra i pokeristi. Il Freeroll ha due accezioni. Nel primo caso indica una mano con due giocatori in parità in cui uno dei due può vincere l’intero piatto mentre l’altro può solo sperare nel pareggio: chi ha la possibilità di aggiudicarsi l’intero piatto è in “free rolling”. L’altra accezione indica invece un torneo (freeroll) con premi in denaro e senza quote d’iscrizione. Per capire meglio il concetto di torneo freeroll è possibile iscriversi a competizioni online utilizzando eventualmente una delle password freeroll poker di oggi o dei prossimi giorni.
Play the Board. Il termine si riferisce ad una partita di Texas Hold’em. Nel caso in cui le cinque carte sul tavolo (board) formano una mano migliore di quella realizzabile con una o con entrambe le “hole cards”, allora si sta “giocando il board”. In genere si tratta di una mano decisamente debole, con la quale è molto difficile, se non impossibile, vincere il piatto. Al massimo si può puntare alla divisione della vincita. Nelle partite di Omaha oppure di Omaha high/low, è una situazione impossibile perchè bisogna necessariamente usare due “hole cards” per chiudere la mano.
Pot-Limit. Si tratta di una modalità di gioco utilizzata soprattutto nel Texas Hold’em e nell’Omaha in cui puntate e rilanci possono avere un importo massimo uguale a quello presente nel piatto. In caso di rilancio, può essere pari all’importo del piatto più l’importo necessario per pareggiare la puntata precedente. Esempio: con un piatto a 10 euro e puntata dell’avversario a 10 euro, il player di mano può rilanciare di 30. La puntata totale è di 40 euro nel piatto: 10 per chiamare e 30 di rilancio.
Rake. Rastrello, in inglese. Sostantivo, dunque, da cui deriva il verbo rastrellare. Il motivo è intuitivo considerando che per rake si intende la parte di ciascun piatto trattenuta, o rastrellata, dal banco sotto forma di commissione in quanto ospita il gioco. Alcune poker room addebitano il rake in base al tempo in cui un giocatore rimane seduto al tavolo, piuttosto che ad ogni piatto; in genere si tratta di mezz’ora oppure ogni ora. Il sistema di rake a tempo viene anche definito “seat charge” o “time”. Variabile da una poker room all’altra, il rake è spesso è compreso nell’intervallo del 3-5% del piatto totale. I giocatori più assidui attribuiscono importanza al rake perché incide sul profitto nel lungo periodo.
Big Blind, o grande buio. Vale per il Texas Hold’em e per l’Omaha: rappresenta la più grande delle due puntate obbligatorie messe nel piatto prima di distribuire le carte. Il grande buio si identifica con il giocatore seduto due posti a sinistra rispetto al dealer per la mano in corso. In genere ha un importo doppio rispetto allo small blind (piccolo buio) ed è uguale al minore dei due limiti di puntata nel Limit Texas Hold’em. I blind delle partite No Limit sono in funzione del posto occupato, mentre durante i tornei sono elencati in un prospetto ed aumentano con l’incedere della competizione.