Perché il cloro è importante per trattare l’acqua della piscina? Tutto quello che bisogna sapere

Avere una piscina in casa è una delle coccole e degli sfizi, per chi possiede uno spazio aperto, da provare. Si esce dal proprio soggiorno e si arriva direttamente in piscina, con sdraio posizionati al sole e gazebo per far giocare i più piccoli.

Per avere un risultato finale perfetto e poter usare questa soluzione in tutta sicurezza, ci sono degli accorgimenti che non devono essere sottovalutati. Il cloro in piscina è importantissimo per la sua azione disinfettante e per il  trattamento dell’acqua. Non mancano i prodotti di cloro per piscine ai prezzi migliori proprio per aver la possibilità di adottare un comportamento adeguato durante il suo utilizzo.

Scopriamo insieme tutti i dettagli di come si utilizza a seconda della propria necessità personale.

A cosa serve il cloro per piscine

Che sia una piscina privata oppure pubblica l’obiettivo finale non cambia: permettere ai bagnanti di potersi divertire e nuotare in totale sicurezza. Basta osservare delle regole semplici con l’uso del cloro per la disinfezione dell’acqua e il contrasto della legionella.

Ci sono, come sempre, diverse scuole di pensiero in merito all’uso corretto del cloro dal danneggiamento ai capelli sino agli occhi rossi dei nuotatori. L’aspetto principale è quello di seguire il consiglio degli esperti che evidenziano di come il cloro, se impiegato nella maniera corretta, non danneggia in alcun modo gli esseri umani.

È un prodotto chimico di mantenimento a lento rilascio e miscelato in acqua, dopo che l’impianto apposito l’ha aspirato. Poi viene immesso in piscina passando dalle bocchette di mandata senza ledere chi sta nuotando.

Diverso il discorso di cloro a presa “rapida” che non dovrà essere immesso in presenza di persone in acqua.

Controllo e quantità di cloro in piscina

Chi possiede una piscina è chiamato a controllare il livello di cloro presente in acqua e del cloro libero, al fine di evitare carenze e contaminazioni da batteri. I parametri – salvo diverse indicazioni – devono essere precisi con valori tra 1 e 2 ppm.

Non è da meno il pH dell’acqua con valore compreso tra i 7,2 e i 7,6 al fine di favorire l’azione disinfettante e antibatterica. Tutti questi dettagli devono essere considerati come regole da seguire, perché l’acqua della piscina – soprattutto all’aperto – potrebbe essere compromessa da fattori esterni come clima, insetti, vegetazione e sistema di filtrazione non pulito.

Come si capisce che il dosaggio di cloro è corretto? Semplice, non si dovrà sentire il suo odore. Se al contrario, si percepisce un brutto odore persistente allora c’è qualcosa nel sistema che non funziona come dovrebbe.

La quantità di questa soluzione è proporzionale alla grandezza della piscina, ai metri cubi utilizzati e al prodotto che è stato acquistato. Tutte le confezioni riportano delle indicazioni chiare su come lo stesso debba essere impiegato e quali sono le norme di legge da osservare.

In linea generale si può dire che la corretta disinfezione dell’acqua è pari alla salute dei bagnanti. Si potrebbe aumentare il suo utilizzo ad inizio stagione, quando si cambia l’acqua e anche per far fronte ad un afflusso di bagnanti molto forte. Più si usa la piscina e maggiore sarà il cloro richiesto per disinfettare e igienizzare: i bagnanti ogni volta che fanno il bagno si porteranno via, inevitabilmente, un po’ di cloro.