Professor Valter Longo. Conosciamo l’esperto di nutrizione

Esperto nutrizionista, nonché autore di diverse pubblicazioni in campo alimentare, il Professor Valter Longo, adesso affronta un nuovo tema, ovvero quello del digiuno. Evitare l’assunzione dei cibi, a detta del dietologo, potrebbe essere molto utile per rallentare il processo di invecchiamento delle cellule, ma non solo.

Questo argomento in realtà era già stato illustrato nel libro “La dieta della Longevità” uscito nel 2018 e diventato un best seller a livello mondiale. In particolare, il testo illustra l’efficacia del digiuno minimo, attraverso il quale è possibile prevenire e curare diverse forme tumorali.

Adesso il Professor Valter Longo torna sullo stesso tema con il suo nuovo saggio che porta il titolo “Il cancro a digiuno”, edito da Vallardi e che ha già suscitato un grande interesse da parte del pubblico, oltre che della comunità scientifica. Disponibile in libreria a partire dal 20 settembre, in questo interessante lavoro, Longo spiega bene l’importanza dell’alimentazione, come questa possa svolgere un ruolo determinante per il benessere e per riconquistare la salute.

Sfogliando le pagine del libro sarà possibile scoprire ciò che è stato messo in luce dai dati raccolti per oltre un decennio dall’istituto di oncologia di Los Angeles. Più in particolare, seguendo in maniera controllata una dieta basata sul digiuno minimo e sulla longevità si possono non solo prevenire, ma anche combattere le patologie tumorali. Questa limitazione nell’assunzione degli alimenti, infatti, consente di togliere nutrimento alle cellule malate.

Al fine di far comprendere meglio la portata di questi studi, il Professor Valter Longo ha rilasciato numerose interviste in cui analizza le abitudini a tavola, molto spesso scorrette e dannose, che vengono adottate dalle persone di ogni età che desiderano perdere peso. Una cosa è certa, il cancro si può davvero prevenire, o almeno questo è possibile per una buona fetta di tumori.

La dieta contro il cancro

Il Professor Valter Longo spiega che ci sono tanti uomini e donne che, ad un certo punto, decidono di saltare la colazione o la cena, per fare solo un veloce spuntino pomeridiano e rimettersi a tavola il giorno successivo. Questo sistema viene ritenuto il più semplice e innocuo per perdere il peso in eccesso. Esistono anche numerose persone che non cenano dopo un certo orario e che quindi restano a digiuno per 16 ore di fila.

La verità è che prima di intraprendere qualsiasi tipo di dieta bisogna informarsi su quali basi scientifiche è fondata. Insomma, quando si prendono decisioni che influiscono in modo diretto sulla salute è importante valutare ciò che dicono gli studi medici, evitando il fai da te o rimedi che possono rivelarsi molto dannosi per l’organismo.

Esperto di Biogerontologia e direttore dell’Istituto sulla Longevità della California, Longo collabora attivamente con l’Istituto di Oncologia Molecolare Ifom milanese e trascorre la sua vita fra l’Italia e l’America. La sua ultima pubblicazione spiega che esistono diverse forme di digiuno che possono avere impatti più o meno importanti per la salute. Oltre ai danni alla cistifellea, c’è il serio rischio di problemi cardiaci.

Insomma, chiunque può intraprendere un periodo di digiuno, magari per avere sentito il consiglio di un amico e con la finalità di raggiungere il peso forma. Tutto questo avviene senza conoscere a fondo quali potrebbero essere le reali conseguenze. Il digiuno non è una soluzione sempre valida e che e cha va bene indistintamente.

A questo riguardo restare per 16 ore senza mangiare potrebbe essere una pratica transitoria da adottare quando bisogna entrare nella fase di perdita di peso. Il metodo deve poi essere abbandonato a favore di soluzioni salutari e da seguire nel lungo periodo.

Ad esempio

Una forma di digiuno che generalmente viene accettata prevede di assumere cibo nell’arco di 12 ore. Sul punto non ci sono studi che affermano il contrario. Quanto alla dieta minima del digiuno, i cui risultati delle ricerche cliniche dimostrano la positività su migliaia di persone, questa sarebbe da adottare per circa 2 o 3 volte all’anno.

La dieta mima digiuno non può essere improvvisata

Come si fa la dieta mima digiuno? A differenza di quello che si potrebbe pensare, la dieta del digiuno minimo non può essere intrapresa autonomamente, quindi senza un preciso controllo medico, specialmente quando il soggetto soffre di una particolare malattia. Non siamo quindi di fronte a un rimedio che può essere improvvisato.

Digiunare ha inoltre effetti diretti sui tumori e varie patologie autoimmuni. Bisogna comunque considerare che alcune tecniche di mimadigiuno agiscono in modo differente in base alle condizioni fisiche e non solo della persona. Per questo motivo potrebbero essere fortemente sconsigliate, ad esempio, a quei soggetti che sono costantemente a contatto con il pubblico e che hanno maggiore rischio di essere contagiati dal Covid.

Il Professor Valter Longo ha dichiarato più volte di prendere un caffè americano a colazione e di non pranzare quasi mai, giusto un piccolo spuntino. A cena, invece, mangia regolarmente. Saltare a pranzo, per chi riesce a farlo, può essere una buona scelta per non stressare l’organismo e non entrare nello spettro di problemi di chi affronta troppe ore digiunando.

L’importante è non dimenticare la colazione. Si può invece evitare di pranzare, specialmente in quei periodi in cui si tende a prendere peso, in modo da riportare tutto alla normalità. In genere le dodici ore di alternanza fra digiuno e alimentazione dovrebbero essere seguite da tutti. In questo modo anche le cellule tumorali si troverebbero in difficoltà, perché non riescono a trovare nutrimento dal quale attingere.

Conseguentemente anche la terapia tumorale, quale chemioterapia, immunoterapia o terapia ormonale, potrebbe spiegare maggiori effetti a vantaggio della salute del paziente. La strategia, come emerso dagli studi clinici, sembra proprio funzionare: la dieta minima digiuno riesce a indebolire il tumore.