L’acufene non è una “malattia” né tantomeno la perdita irreversibile dell’udito. Eppure è un problema che preoccupa tantissime persone per il quale occorre una buona prevenzione ed una precoce diagnosi. Per questo troverai informazioni utili ad agire in caso di ronzio, fischio o suoni che avverti all’interno del tuo orecchio e che sicuramente ti provocano ansia, stress e disturbi del sonno. Innanzitutto devi sapere che si tratta di un disturbo molto comune e che si presenta in vari gradi per cui la miglior cosa da fare è capire la propria condizione.
Cos’è l’acufene?
Come anticipato l’acufene corrisponde ad un ronzio o ad un sibilo che avverti nell’orecchio e che non ti dà pace durante le normali azioni quotidiane. Per molte persone questo può diventare persistente e contribuire a peggiorare la salute disturbando il sonno o causando incomprensioni a lavoro ed in famiglia.
Per questo è opportuno agire prontamente parlandone con il medico e cercando di risalire alla causa che scatena questa percezione davvero fastidiosa. Nell’80% dei casi si stima che l’acufene sia generato da una perdita dell’udito, prova il test acustico online e scopri se hai problemi di acufene, o da una lesione all’orecchio, motivo per cui è possibile rimediare attraverso l’utilizzo di un apparecchio acustico. I sintomi dell’acufene sono molto variabili e dipendono da persona a persona oltre che dalla relativa storia clinica.
L’acufene è un sintomo, non una malattia
Essendo considerato un rumore fantasma ne consegue che l’acufene sia originato all’interno dell’orecchio o nel cervello anche se il dibattito medico non è ancora troppo concorde sull’argomento. Non si tratta di una malattia vera e propria ma di un sintomo che provoca al paziente la percezione di suoni di tonalità differente in uno o in entrambi gli orecchi.
Può anche manifestarsi in modo passeggero oppure essere persistente, disturbando il sonno e la concentrazione. In linea generale non si tratta di un sintomo dannoso anche se la sua percezione continua può influire certamente sulla psiche. Alcuni pazienti, infatti, si sentono molto frustrati per questo disturbo continuo che si intromette nel sonno o quando sono concentrati.
Acufene compensato e scompensato
Molto spesso è un rumore opprimente che attiva negativamente l’elaborazione delle emozioni da parte del cervello. In questo modo si intensifica la percezione emotiva causando uno spiacevole effetto a circolo vizioso dal quale sembra impossibile uscire. Inoltre bisogna distinguere l’acufene compensato e quello scompensato che sono relativamente diversi tra loro. L’acufene compensato non viene percepito come fastidioso e, quindi, il soggetto riesce a rimuoverlo dal livello di coscienza come facciamo con il naso che viene “visto” dai nostri occhi ma “eliminato” dal nostro cervello.
Quando è scompensato, invece, provoca molta sofferenza perché va ad influire negativamente sulla vita del paziente e, quindi lo induce alla depressione o all’isolamento sociale causando anche cefalea, dolori alle orecchie, vertigini e tensioni muscolari. Per questo è importante non provare timore o vergogna e rivolgersi al medico che predisporrà il miglior assetto di soluzioni mirate per farti sentire subito meglio in tutti i sensi.