Meno brindisi, ma di qualità! Ecco al tendenza che da qualche anno ha invaso le città italiane, e che dalle statistiche recenti manifesta una grande passione per vini a denominazione d’origine controllata, garantita e geograficamente protetta.
Più bottiglie di vino tra amici, a tavola in famiglia o negli aperitivi, hanno decretato anche nel 2017 l’andamento di un mercato che ormai non desidera più il vino in cartone di scarsa qualità, ma valorizza i vini italiani, in particolare quelli rinomati come espressione di un territorio ben definito.
Vini per sommelier, appassionati e consumatori occasionali
Crescono gli amanti del Barolo, del Chianti o del Negramaro, diminuiscono quelli dello spumante solo durante le feste o del vino nel cartone.
Questi i trend generali, ma nei singoli settori di consumo le differenze si fanno ancora più evidenti.
Per gli aspiranti intenditori è in crescendo la moda di frequentare un corso sommelier Roma, Milano, Torino e in tutte le grandi città dove bere vino significa dedicarsi ai piaceri del palato, socializzare ma anche riservarsi un mestiere in un settore sempre più in crescita.
E qui si impara la differenza tra un Franciacorta e uno Champagne, come aprire una bottiglia di Barolo Riserva, oppure come riconoscere i tannini più decisi nel Bordeaux.
In molti, invece, preferiscono impegnarsi nei corsi di degustazione “brevi ma intensi”, dedicati alla conoscenza del vino in generale, così come alle serate di degustazione en passant, magari per assaporare con coscienza bollicine italiane o francesi, vini californiani o specialità eno-gastronomiche senza muoversi dalla città.
Bollicine al top della classifica in crescita
Particolarmente all’interno della grande distribuzione, la vendita del vino è in aumento da anni, e già dal 2016 rappresenta un canale fondamentale per i produttori e per i consumatori. Se le informazioni sul vino, da appassionato degustatore o da sommelier, si prendono in proprio, la grande distribuzione permette di avere a portata di mano molti prodotti di vinificazione, per la tavola o l’assaggio quotidiano.
Oltre 50 milioni sono i litri di vino venduti, in particolare i vini DOC e DOCG, che sono cresciuti quasi del 3% nelle vendite, in particolare il prosecco, vino di gran moda negli aperitivi, per lo spritz e per i cocktail, per brindare o accogliere gli ospiti negli eventi.
Un aumento che negli ultimi due anni è stato del 7%, collegato alla moda bollicine, certo, ma anche alle nuove abitudini e stili di vita: un prosecco serale a molti sembra una scelta più leggera di un paio di bicchieri a pranzo!
Dove si beve di più?
Nelle grandi città, la lista delle degustazioni di vini e cocktail è sempre molto alta, e al primo posto svetta la capitale dell’aperitivo, Milano, seguita da Napoli e poi Roma. Milano si trova addirittura al quarto posto al mondo, come città in cui si consumano bottiglie di vino a numeri da capogiro, milioni di bottiglie!
A livello regionale, a livello di vini, al primo posto troviamo l’Emilia Romagna, seguita da Toscana e Trentino, con consumi che nelle statistiche spesso sono valutati come differenti tra quelli quotidiani e quelli annuali – perché un bicchiere di vino a pasto o un aperitivo serale, sono ben diffusi in tutta Italia!