La categoria delle persone appartenenti alla terza età in Italia è la classe che più di altre attinge dalle risorse sanitarie.
Premesso questo, rappresenta anche il gruppo che più di altri necessita di assistenza sotto ogni aspetto, non necessariamente medico-sanitario. L’assistenza agli anziani non deve essere vista unicamente come una verifica inerente lo stato di salute o come una sorta di vigilanza, ma secondo la nuova chiave di lettura che presenta la struttura assistenziale moderna, deve essere capace di ricoprire un ruolo ben più vario, a 360 gradi, capace di fornire all’anziano dei servizi aggiuntivi.
È necessario che i nuovi caregiver, o comunque il personale preposto, sappiano osservare con attenzione la persona e muoversi anticipando i tempi, garantendole un approccio multidisciplinare che possa quindi staccarsi dal mero ambito sanitario.
Una struttura di assistenza agli anziani prevede diversi servizi come: la cura dell’igiene, il coinvolgimento nei dialoghi, l’interazione dal punto di vista ricreativo, lo sviluppo di un programma nutrizionale adeguato, l’aiuto durante un eventuale trattamento riabilitativo, il coinvolgimento sociale e un aiuto per favorirne la mobilità.
Assistere gli anziani oggi è una responsabilità che deve essere presa in maniera seria e quanto più professionale possibile, con lo scopo di migliorarne l’esistenza, fisica, psicologica e cognitiva.
Il contesto multidisciplinare entro cui si delinea la nuova frontiera dell’assistenza all’anziano, deve sottintendere la formulazione di un piano assistenziale in grado di tracciare un percorso relativo al soggetto, prendendo in considerazione le sue patologie, le sue difficoltà motorie, caratteriali e mentali.
Le finalità dell’assistenza agli anziani in chiave multidisciplinare
Un’assistenza agli anziani portata avanti in chiave moderna e attuale deve distinguersi in base a più principi, perseguiti grazie a quell’approccio multidisciplinare di cui tanto si parla e che richiede competenza, professionalità ed esperienza.
- Invecchiamento attivo: l’assistenza a persone della terza età deve favorire l’attività durante la fase di invecchiamento. Una persona che invecchia deve cercare di farlo in maniera attiva e non passiva. Invecchiare attivamente significa essere consapevoli sì del tempo che passa, ma conservare idee, interessi, funzioni sociali e pratiche che possono essere stimolanti sia per il fisico che per la mente.
- Prevenzione: un’assistenza ben eseguita da parte di una persona competente nei confronti di un anziano, sa stabilire con anticipo il sorgere di un problema. Risulta dunque necessario provare a prevenire patologie di ogni genere che possano intaccare le funzioni fisiche e mentali.
- Vita sana: l’assistenza agli anziani deve condurre la persona a vivere una vita sana. Curare l’alimentazione, le abitudini positive e favorevoli alla salute, sono situazioni che un buon caregiver deve avere ben presente e portare avanti con responsabilità.
- Terapia: anche l’osservazione della terapia fa parte dei compiti dell’assistente. Egli, infatti, deve essere collaboratore del personale medico – sanitario, il quale impartisce le linee guida che devono poi essere messe in pratica dall’anziano. Il collaboratore ha dunque il compito di fare in modo che l’anziano assuma i farmaci prescritti, svolga gli esercizi fisici o riabilitativi e segua quanto espresso all’interno del piano assistenziale.
- Formazione: assistere gli anziani richiede anche conoscenze psicologiche. Un buon assistente è colui il quale riesce a lavorare mentalmente al fine di far accettare nel migliore dei modi ad una persona in difficoltà il suo stato, ma al tempo stesso sa, in essa, creare stimoli nuovi e autostima. Il percorso formativo deve essere portato avanti dall’assistente in maniera consona e con la giusta professionalità. E’ il caso, ad esempio, di un malato di Demenza o di Alzheimer che deve essere sottoposto quotidianamente all’esecuzione di esercizi mirati e finalizzati allo scopo di rallentare l’incedere della patologia, salvaguardando il più possibile la parte sana. Il compito del caregiver è di assecondare la persona facendogli però portare avanti il suo percorso “formativo” e terapeutico.
- Integrazione: nell’assistenza agli anziani rientra anche la soddisfazione del bisogno di interazione e integrazione sociale con le altre persone, ospiti e famigliari. L’anziano non deve essere lasciato sono e nemmeno abbandonato a sè stesso, ma ha bisogno di sentirsi parte integrante del progetto, qualunque esso sia.
- Lavorare in team: l’approccio multidisciplinare richiede inevitabilmente un lavoro in team di condivisione e di confronto, utile per farsi maggiore esperienza e scambiare opinioni. Da questo modo di operare l’assistenza all’anziano ne trae grande vantaggio.