Il marchio è definito come il segno distintivo di un’azienda e dei relativi prodotti e servizi. Può essere rappresentato da parole, disegni, tratti grafici, ma anche da particolari suoni.
L’importante è che rispetti alcune condizioni che lo rendano idoneo per la registrazione.
Un marchio può essere registrato. Così facendo il titolare o i titolari, godono di alcuni importanti diritti e tutele.
È possibile registrare il marchio solo in Italia, come anche estendere la protezione in Europa (Marchio Europeo) e in molti stati Extra EU.
In questo approfondimento ci concentreremo sul Marchio Europeo, riportando i principali aspetti da considerare prima e durante la presentazione della domanda di registrazione.
Marchio Europeo: caratteristiche e requisiti
Registrare un marchio a livello europeo significa tutelare il proprio segno distintivo in uno o più dei 27 stati aderenti. La tutela non comprende nazioni quali:
- Svizzera
- Norvegia
- Russia
- Regno unito.
La registrazione permette al titolare di godere di importanti diritti. In particolare, i competitori non potranno: utilizzare il medesimo marchio (anche simile). La tutela è limitata alla classe merceologica indicata durante la fase di registrazione, salvo il caso in cui, terzi, pur operando in un altro settore, beneficiano comunque della reputazione proveniente dall’azienda titolare del marchio.
Una volta depositata la domanda il marchio è protetto per 10 anni. Successivamente è possibile presentare una richiesta di rinnovo per altri 10 anni.
È possibile, inoltre, registrare il marchio collettivo. La procedura permette a più aziende di identificare i loro prodotti o servizi sotto un unico segno.
Come registrare il Marchio Europeo
Il vantaggio del Marchio Europeo è dato dalle procedure. Presentando un’unica domanda si registra simultaneamente il marchio in uno o più stati europei.
Già durante la presentazione della domanda di registrazione, da presentare all’Ufficio Europeo per la proprietà intellettuale (EUIPO), bisogna indicare il settore (la classe merceologica).
L’Ufficio Europeo prende quindi in carico la domanda e, prima della registrazione vera e propria, si occupa di svolgere una ricerca d’anteriorità. La ricerca è finalizzata a verificare la presenza di simili o uguali marchi registrati presso le banche dati.
Qualora il marchio dovesse essere ritenuto idoneo, la domanda di presentazione diventa pubblica e consultabile sul Bollettino Ufficiale.
Trascorsi tre mesi, a condizione che non vi sia alcuna rivendicazione, il marchio viene effettivamente registrato.
Marchio Europeo: costi
Per registrare un Marchio Europeo bisogna sostenere la seguente spesa: 850 euro di tasse e comprensive di una classe merceologiche.
Aggiungere un settore comporta un’ulteriore spesa di 50 euro. Aggiungere un terzo settore comporta una maggiorazione di 150 euro.
Ai suddetti costi, bisogna considerare le spese da corrispondere a un professionista specializzato in marchi e brevetti.
La figura, sebbene non obbligatoria, è d’aiuto sia durante la fase di registrazione del Marchio Europeo, sia perché in grado di svolgere una puntuale ricerca d’anteriorità. Quest’ultima permette di evitare qualsiasi problema durante la registrazione del marchio e successivamente in caso di rivendicazioni.
Assistenza alla registrazione del marchio: a chi rivolgersi
Registrare correttamente un marchio non è un procedimento semplice.
La documentazione richiesta è notevole e tutelarsi sotto ogni aspetto permette di evitare qualsiasi inconveniente.
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