Federica Mogherini, Alto Rappresentante per la Politica estera dell’Unione Europea, si è pronunciata di recente sul difficile tema dei migranti e dell’accoglienza a livello europeo. In un contesto storico nel quale l’afflusso di migranti è più alto che mai, anche a causa del lavoro delle Ong, la Mogherini si è quindi espressa circa il recente vertice UE a Tallinn, in Estonia, nel quale si è parlato appunto di migranti ed accoglienza.
Federica Mogherini non ha voluto nascondere la sua impressione che ci siano ancora dei grandi passi avanti da fare nella gestione della crisi dei migranti.
In un’intervista al Corriere della Sera, Federica Mogherini ha però voluto puntare innanzitutto sui passi che sono stati fatti finora, vale a dire sugli accordi che si sono presi fra i vari Stati dell’Unione.
L’impegno comune, ha notato l’Alto Rappresentante, è quello di un lavoro assieme agli Stati di partenza dei migranti (Libia in primis) allo scopo di incentivare la volontà di ritorno degli stranieri ai loro paesi di origine.
I rimpatri volontari sono una piccola goccia nell’oceano, ma stanno crescendo, ha detto Federica Mogherini: solamente nel 2016 i rimpatri effettuati in maniera volontaria sono stati 5mila, e l’obbiettivo entro la fine del 2017 è di arrivare a 10mila.
Inoltre l’impegno preso con il Niger ed il Mali è quello di cercare di effettuare un maggiore controllo delle frontiere, con 50 milioni di euro messi a disposizione dall’UE.
Federica Mogherini ha fatto notare che c’è tanto ancora da lavorare soprattutto per il Fondo Africa, finanziato con 2,6 miliardi di euro.
Il grande problema del summit UE a Tallinn sembra essere la mancanza di volontà di ripartizione dei migranti da parte degli altri Paesi europei. Il ‘gioco di squadra’ al quale fa riferimento Federica Mogherini manca ancora, dato che Francia, Germania, Spagna e Belgio si sono dette contrarie ad aperture dei porti ed all’accoglienza ripartita dei migranti che arrivano in Italia. La maggior parte degli Stati membri non ha offerto solidarietà nella ripartizione dei migranti in arrivo in Europa. La battaglia, ha detto la Mogherini, è ‘politica’ più che altro, e non è certamente semplice da combattere. Tuttavia, fa notare l’Alto Rappresentante, i progressi ci sono stati e l’Italia ha avuto una parte importante in essi.
Federica Mogherini punta soprattutto al lato positivo del fenomeno: per esempio, all’addestramento di guardacoste libici e ai finanziamenti per lavorare direttamente in Libia, e migliorare la vita dei fuggitivi direttamente nei loro Paesi.