Come deve essere una città sostenibile

Il nuovo concetto di smart city e città ecosostenibile

Nell’ambito della progettazione urbanistica si parla sempre di più di città sostenibili, di sostenibilità urbana, di quartieri verdi, di transizione energetica e uso di fonti rinnovabili.

Solo 10 anni fa sarebbe potuto sembrare utopico pensare ad un città più amica dell’ambiente, soprattutto se pensiamo alle grandi città come Milano, Roma, Genova, Torino, dove solo il traffico giornaliero e le caldaie accese d’inverno trasformano l’aria in puro smog.

Fortunatamente ci si sta ora muovendo verso una direzione più ecologica, tenendo sempre a mente la sostenibilità ambientale come riferimento in ogni campo.
Nei nuovi modelli costruttivi si sta andando verso la bio-edilizia, con l’uso di materiali sostenibili, il trasporto urbano si va man mano attrezzando con mobilità elettrica, e anche nei centri urbani si iniziano a sfruttare fonti di energia rinnovabile come il fotovoltaico, il geotermico ed il mini eolico verticale.

Quelle che oggi vengono chiamate smart city, secondo Michael Bloomberg, ex sindaco di New York, entro il 2030 potrebbero ridurre le emissioni atmosferiche di CO2 di un miliardo do tonnellate/anno.

Per risucire a raggiungere questo obiettivo bisogna adottare le città di ogni confort in maniera intelligente, spostare gli obiettivi verso la sostenibilità e non il profitto ad ogni costo, e bisogna cercare di perseguire alcune idee con convinzione.

Idee eco sostenibili da perseguire

Le idee base per avere una smart city devono partire da un edilizia più accorta, il trasporto urbano meno inquinante, l’uso di energia prodotta da fonti rinnovabili, ma anche e soprattutto un educazione civica dei cittadini portata a rispettare l’ambiente.
Vediamo alcuni obiettivi perseguibili:

  • Consumo del suolo
    Una città con quartieri sostenibili deve avere ad esempio come obiettivo la drastica riduzione di consumo del suolo.
    Perché cementificare ancora quando vi sono centinaia di case, appartamenti, capannoni vuoti? Impariamo ad usare quello che c’è, d’altronde è questo che cerchiamo di insegnare a nostri figli.
  • mobilità elettrica
    Incentivare l’uso di veicoli elettrici non dovrebbe essere un compito solo delle case automobilistiche, ma un impegno concreto degli amministratori locali. Inutile chiedere uno sforzo al cittadino quando l’autobus di linea è un euro2 (forse).
  • Energia rinnovabile
    Incentivare l’uso di Fotovoltaico, solare termico, micro e mini eolico in contesti urbani dovrebbe essere la norma.
    Le nuove tecnologie hanno fatto passi da gigante, basti pensare agli accumulatori per immagazzinare l’energia da sfruttare nell’arco della giornata, ai nuovi pannelli solari più efficienti, agli impianti di mini eolico verticale che ben si sposano al contesto urbano.
  • Verde urbano
    Il verde urbano non deve essere inteso solo come grandi parchi verdi, ma anche come tetti e terrazzi, piccoli orti, tutte attività che aiutano a consumare CO2 accumulata, a fare da isolante naturale, a ridurre le zone di cemento con conseguente guadagno termico, e tutto questo a costi relativamente bassi.
  • Raccolta differenziata
    La raccolta differenziata dei rifiuti, che già funziona in molte città, deve diventare la regola per un futuro migliore, per consentire meno spreco e recuperare i materiali che si possono riusare, come plastica, carta, vetro.
    Una città sostenibile deve partire forzatamente da un educazione civica del cittadino, magari premiando i virtuosi che meglio si adoperano nella raccolta differenziata.

Progetti ecosostenibili

Trasformare una città in smart city non è un impresa facile, possono nascere con più facilità nuovi quartieri sostenibili ma trasformare un ambiente antropico con un passato radicato nel consumismo più sfrenato è molto difficile.
Oggi però si tende a ricercare una migliore qualità della vita e le città che possono garantire una serie di servizi utili mantenendo una linea green sono sicuramente più appetibili per le attività economiche.

Insomma, bisogna mantenere una visione globale più incentrata sull’impatto ambientale, sulla qualità della vita, sul futuro dei nostri figli.

Per comprendere meglio facciamo l’esempio della città di Genova, che si è aggiudicata tre bandi dell’Unione Europea destinati ai progetti per smart city.
Questi progetti partono da pochi ma basilari concetti:

  • Promuovere l’uso di energie rinnovabili
  • Riqualificare il degrado cittadino
  • Sfruttare il territorio in modo intelligente

Su quest’ultimo punto, ad esempio, a Genova esiste un piano energetico portuale atto a garantire energia elettrica alla zona del porto con impianti di mini eolico e pannelli fotovoltaici posti sui tetti degli edifici portuali. Inoltre viene incentivata la mobilità elettrica nell’area portuale.

Centri commerciali sostenibili

Nella città di Torino sarà a breve inaugurato Green Pea, il primo grande store al mondo dedicato alla sostenibilità ambientale.
Esso ospiterà marchi e prodotti che promuovono l’ambiente, puntando a cambiare le abitudini dei cittadini in termini di acquisti.
Anche un maglione può essere utile alla causa dell’ambiente, purché prodotto con certi crismi.

Stessa cosa vale per l’energia usata per alimentare l’edificio, creata sfruttando sia l’energia solare che l’energia eolica, con eleganti pale eoliche verticali installate davanti allo store.

Conclusione

Insomma, l’obiettivo di rendere le città più smart è perseguibile se tutti ci impegniamo anche nel nostro piccolo, se gli amministratori locali governano con lungimiranza e se sappiamo sfruttare al meglio le opportunità che le nuove tecnologie ci concedono.

Anche lavorare in smart working solo pochi anni fa era un utopia, oggi alcuni cittadini possono concedersi di lavorare da casa senza dover muoversi forzatamente con l’auto, e anche questo contribuisce a ridurre l’impatto ambientale.
Ricordiamoci che “gli altri siamo noi”, e noi possiamo fare molto.