Federica Mogherini è un Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Riveste questo ruolo dal primo novembre del 2014 e, prima di quella data ha ricoperto la carica di Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale nel Governo Renzi, tra 22 Febbraio e 31 Ottobre 2014.
Gli studi della Mogherini
La Mogherini frequenta il Liceo Classico a Roma, dove ha ricoperto anche la carica di rappresentante di istituto. Studia poi all’Università La Sapienza, conseguendo una laurea in Scenze Politiche e raggiungendo il massimo dei voti. La sua tesi riguarda il rapporto tra religione e politica nell’Islam.
Attività politiche precedenti agli incarichi governativi
Federica Mogherini è stata un membro del Forum europeo della gioventù, poi vicepresidente dell’Organizzazione della gioventù socialista della comunità europea e segretaria del Forum della Gioventù.
Si iscrive nel 1996 alla sinistra giovanile, movimento dei democratici di sinistra dove raggiunge il ruolo di Responsabile nazionale Università e poi esteri.
Entra nel Consiglio nazionale del movimento, nel 2001, poi nella Direzione Nazionale e nel comitato politico. Finalmente nel 2003 inizia a lavorare al Dipartimento degli Esteri, ricoprendo prima la figura di Responsabile del rapporto con movimenti e partiti internazionali, poi passando a Coordinatrice di Dipartimento ed infine come Responsabile nazionale esteri e relazioni internazionali nella segreteria di Piero Fassino, allora segretario nazionale.
In questi anni la Mogherini si occupa delle situazioni relative agli eventi in Iraq, Afghanistan e nel processo di pace del Medio Oriente.
Nel 2007, con l’elettura del nuovo segretario nazionale del PD Walter Veltroni, viene nominata Responsabile nazionale Riforme e Istituzioni nella segreteria.
Con l’arrivo del 2008 viene eletta deputata PD alla Camera per il Veneto, nel frattempo ricoprirà anche le cariche di Segreteria della IV Commissione di Difesa, membro della Delegazione parlamentare presso il Consiglio d’Europa e membro della delegazione parlamentare all’assemblea parlamentare dell’Unione dell’Europa Occidentale.
Con Dario Franceschini, nel 2009, viene nominata Responsabile nazionale agli Affari Comunitari ed Internazionali della nuova segreteria, nel frattempo diventando una esponente della corrente del PD dello stesso Franceschini.
Il 2013 la vede rieletta alla Camera, stavolta per l’Emilia Romagna e senza passare per le Primarie su scelta degli stessi parlamentari viene inserita nella Segreteria Bersani. Nuovamente membro della IV Commissione di Difesa per la sedicesima legislatura, sostituisce il viceministro agli affari esteri Lapo Pistelli, e poi partecipa anche come membro della terza Commissione degli affari esteri comunitari ed alla Delegazione parlamentare presso l’Assemblea della NATO.
Nel 2014 viene eletta Presidente della Delegazione Parlamentare per l’Assemblea della NATO, riuscendo a diventare la prima donna nella storia a ricoprire questo ruolo. Viene nominata presidentessa della delegazione anche presso il Consiglio d’Europa e, assieme ad altri membri poco graditi dal Pdl, affronta il periodo di Renato Schifano, che minacciava la caduta del governo Letta se i presidenti eletti senza il consenso della maggioranza non si fossero dimessi.
La Mogherini è stata anche vicepresidente della Fondazione Italia USA, totalizzando il 98% delle presenze in parlamento e, con Matteo Renzi, diventando membro della segreteria nazionale del Partito Democratico con il ruolo di responsabile per l’Europa.
La nomina a Ministro degli affari Esteri
Matteo Renzi nomina la Mogherini Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale nel 21 febbraio del 2014, Federica diventa quindi la terza donna a ricoprire tale incarico, e la più giovane in assoluto.
Dopo aver prestato giuramento al Palazzo del Quirinale assume ufficialmente la carica, e come primo atto si propone di incontrare, assieme al ministro della difesa le due mogli dei Marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.
Le sue politiche di apertura e distensione verso Mosca, la Russia e l’Ucrania, attirano l’attenzione, ma in un secondo tempo si pone favorevole a continuare le sanzioni contro la Russia, auspicando delle sanzioni che si opponevano alle affermazioni pro South Stream che l’avevano inimicata ai media dei paesi membri dell’Unione Europea.
Nel periodo di crisi politica e militare tra le forze Istraeliane e Hamas, si reca in visita al Cairo, per fare in modo di raggiungere quanto prima un accordo che terminasse i bombardamenti sulla Striscia di Gaza. Lo stesso anno, assieme alla collega Pinotti, si presenta di fronte alla Commissioni esteri e difesa di Camere e Senato, con la richiesta di inviare armi e sostegno ai curdi per contrastare l’avanzata dell’Isis ma con l’esclusione delle forze armate Italiane. Poco dopo, il consiglio degli affari esteri dell’Unione europea ha dato il permesso all’Italia e agli altri stati sostenitori dei curdi di poter inviare un rifornimento di armi.
Durante la conferenza di Parigi, del settembre 2014, la ministra ha ribadito il ruolo dell’Italia nella lotta contro il terrorismo, confermando le volontà del governo di nuovi invii di armi e aiuti umanitari per le popolazioni assediate, inoltre ha deciso di stanziare una ingente somma di un milione e mezzo di euro per aiutare a combattere l’emergenza sanitaria del virus Ebola dei Paesi dell’Africa Occidentale, mandando nelle zone di emergenza anche delle squadre di medici italiani.
Alta Rappresentante dell’Unione per gli esteri e le politiche di sicurezza
Già varie indiscrezioni del luglio del 2014 indicavano come la Mogherini avrebbe potuto svolgere il ruolo di Alta rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza nella commissione di Jean-Claude Juncker, ma alcune fonti sostenevano che questa nomina poteva essere osteggiata da alcuni paesi dell’Est Europa, tra tutti Lettonia, Estonia, Lituania e Polonia in quanto sostenitori dell’Ucraina nel conflitto tra questa nazione e la Russia e quindi contrarie a posizioni filo russe che la Mogherini aveva dimostrato.
Il presidente del consiglio Matteo Renzi comunque invia una lettera al presidente della commissione Juncker, formalizzando di fatto la candidatura della Mogherini per quella carica. Il suo mandato avrà effetto per 5 anni dal primo novembre del 2014. Durante la prima conferenza stampa le sue dichiarazioni sono state favorevoli alla riapertura del dialogo tra Russia e Ucraina, per risolvere definitivamente la crisi tra i due Paesi, iniziata dopo gli eventi di Crimea del Febbraio 2014. La Mogherini ha scelto come suo capo di gabinetto Stefano Manservisi, che aveva già svolto lo stesso ruolo per Romano Prodi durante la presidenza della Commissione Europea.