Le etichette RFID: ecco cosa sono
Al giorno d’oggi la tecnologia RFID ha raggiunto un impiego così vasto, che diventa difficile sottovalutare la sua importanza. Attualmente le etichette elettroniche vengono utilizzate in vari settori della vita. Secondo le previsioni, tra una decina di anni le etichette RFID saranno utilizzate più delle tecnologie simili, come le barre magnetica e la lettura dei codici a barre. Del resto, i vantaggi della tecnologia RFID sono molteplici. Il più importante tra di essi, però, è la velocità. Perché le etichette RFID permettono di controllare tutte le informazioni di un oggetto, un carico o una merce in meno di un decimo del secondo.
Questo ne fa la tecnologia più utilizzata nel settore logistico, in quanto gli operatori possono controllare la merce più velocemente, venendo anche a conoscenza d’importanti fattori della merce stessa (come la quantità e il peso). La rapida conoscenza della merce trasportata è un utile fattore per aumentare l’efficacia lavorativa degli impiegati. L’utilizzo delle etichette RFID diminuisce la probabilità di errore durante lo scarico della merce e fornisce un’identificazione più che certa dell’elemento. Grazie alla presenza delle etichette elettroniche non è necessario aprire le scatole. Basta semplicemente che il tag entri nel raggio d’azione del campo elettromagnetico. In generale, la tecnologia RFID è in grado di leggere persino fino a 100 tag in contemporanea. Inoltre, nel campo logistico è possibile conoscere i residui del materiale nel magazzino. Le etichette RFID possono essere situate sugli oggetti da trasportare, sulle scatole, sui grandi contenitori e persino sui mezzi di trasporto. In questo modo è possibile tenere sotto controllo la quantità degli oggetti trasportati, controllare il singolo oggetto e persino l’intero carico.
Etichette RFID: tipologie e vantaggi
Oggigiorno le etichette RFID sono presenti sul mercato in gran quantità e nelle tipologie differenti. Per esempio, esistono le etichette elettroniche attive, alimentate da una batteria, semi-attive (in cui la batteria alimenta soltanto il circuito) e passive, che vengono alimentate direttamente dal campo elettromagnetico alla frequenza giusta. Recentemente, inoltre, sono state messe a punto le etichette semi-passive, il cui funzionamento è molto simile alle etichette elettroniche semi-attive.
Ogni etichetta RFID contiene 3 elementi, tra cui un tag dotato di antenna, una seconda antenna e un dispositivo di lettura il cui compito è quello di leggere i dati trasmessi dall’etichetta RFID. In tutto questo bisogna precisare che i trasponder (ovvero i tag) possono essere anche più di uno. Tutte le etichette funzionano in relazione a una certa frequenza d’onda radio. Entrando in questa frequenza i tag passivi si attivano e trasmettono il segnale con i dati al dispositivo di lettura. Per questo, l’elemento più importante di un’etichetta elettronica è la frequenza d’onda radio a cui essa agisce. Nel mondo ve ne sono diverse. Alcune sono adatte a tutti i casi, indipendentemente dal Paese o dal continente. Altre frequenze d’onda sono molto più specifiche e funzionano con i tag soltanto in un determinato Paese.
Per esempio, in Italia le etichette elettroniche specifiche permettono ai conducenti di entrare in un’autostrada a pagamento. Le frequenze più basse, da 125 KHz a 134 KHz, sono valide in tutto il mondo. Così come le frequenze a 13.56 MHz. Si tratta di lunghezze d’onda abbastanza generali. Tuttavia, scendendo un po’ di più nel campo della specificità, si può affermare con sicurezza che solo in Europa, per esempio, siano valide le onde a 433 MHz. Non solo: questa frequenza può essere associata soltanto ai tag attivi, rendendola quindi ancora più specifica. A seconda dei continenti vi sono anche altre frequenze specifiche, che variano tra gli 860 e i 960 MHz.
Tali frequenze sono calcolate in relazione alle bande di frequenza e alle potenze massime previste in ogni continente. In tutto il mondo, poi, esistono dei tag passivi che rispondono soltanto alla frequenza di 2.4 GHz. Una frequenza così alta è spiegata con il fatto che i tag passivi riescono ad attivarsi e trarre energia dal campo elettromagnetico stesso per poter funzionare a dovere. Inoltre, una classificazione finale delle etichette elettroniche li suddivide in altre 3 categorie:
-Le Read Only, che permettono soltanto di leggere;
-Le Write Once, Read Many: come dice il nome, sono le etichette su cui si può scrivere una volta e leggere tante;
-Le etichette RFID Read and Write. Su queste è possibile sia scrivere, che leggere.
Come è già stato accennato precedentemente, le etichette elettroniche hanno molteplici vantaggi rispetto ai codici a barre e alle bande magnetiche. Non devono essere visibili, non devono essere a contatto con il prodotto, ha una maggiore protezione, si possono aggiungere informazioni di vario genere sul chip, l’identificazione dei dati può essere cifrata e la velocità di lettura dei dati avviene in un decimo di secondo.
I campi d’impiego delle etichette RFID.
I settori in cui le etichette elettroniche vengono impiegate sono i più vari.
1)I tag RFID vengono impiegati nei nuovi passaporti. Letti con facilità, essi sono in grado di fornire tutte le informazioni su una data persona in poco tempo.
2)Nella tracciabilità animale, le etichette elettroniche di questo genere forniscono il codice dell’animale, i suoi dati generali, i controlli veterinari e altre informazioni.
3)La tecnologia RFID è stata utilizzata per creare alcuni camerini virtuali, dove il cliente di un negozio d’abbigliamento fa indossare alla propria immagine il vestito per controllare l’effetto.
4)Da molto tempo ormai le etichette RFID vengono ampiamente utilizzate nel settore delle anti-intrusioni.
5)Infine, uno dei settori in cui questa tecnologia è impiegata è l’anti-taccheggio.