Split payment: cos’è, come funziona e chi ne è soggetto

La Commissione Europea ha deciso che anche l’Italia potrà utilizzare lo split payment fino al 30 giugno 2023. La proposta era stata del Consiglio UE: è prevista questa speciale deroga rispetto a quanto prevede la direttiva 2006/112/CE che riguarda tutto ciò che concerne l’Iva. Ma sai di cosa si sta parlando? E soprattutto, sai come compilare la fattura elettronica split payment? Se la risposta è no, ecco un articolo che ti tornerà utile.

Che cos’è lo split payment

Con questi due termini si fa riferimento semplicemente ad una forma di liquidazione Iva che è specifica per quanto riguarda i rapporti di interesse tra aziende oppure professionisti e la pubblica amministrazione. Secondo il principio della “divisione o scissione dei pagamenti”, è proprio la Pubblica Amministrazione a versare l’imposta sul valore aggiunto relativamente alla transazione.

Difatti, lo split payment è stato introdotto per cercare di contrastare l’evasione fiscale: in questa maniera, la PA può direttamente addebitare l’Iva al soggetto interessato, senza intermediazione.

Split payment: chi è interessato

Ma chi è effettivamente interessato questa formula? Come si legge, sono soggetti a split payment tutti i soggetti che svolgono operazioni nei confronti di Pubbliche Amministrazioni e altri soggetti come enti pubblici economici, aziende pubbliche di servizi alla persona e società quotate inserite nell’FTSE MIB (come prevede l’art. 17-ter del DPR n. 633/1972).

Va precisato che lo split payment non si applica alle prestazioni di servizi effettuate da professionisti soggetti a ritenute a titolo di imposta o acconto. Difatti, per questo motivo, sono esclusi: contribuenti con regime dei minimi (forfettario o di vantaggio), i quali non applicano l’Iva alle fatture; coloro che applicano l’inversione contabile e i professionisti che operano con ritenuta d’acconto.

Split Payment senza fattura elettronica

Va precisata una cosa fondamentale. La scissione dei pagamenti non è obbligatoria per tutti i soggetti che sono obbligati alla fattura elettronica: ergo, l’ampliamento dei destinatari di fatturazione elettronica, per quanto concerne la Pubblica Amministrazione, non implica in automatico che venga applicato lo split payment. Essenzialmente, le finalità sono differenti: con il primo si cerca di combattere l’evasione fiscale, con il secondo di uniformare la fatturazione degli appalti pubblici.

Ci sono invece dei soggetti in cui lo split payment senza fattura elettronica è difatti impossibile. Tra questi: enti pubblici economici nazionali, regionali e locali; le società controllate direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dai Ministeri; le fondazioni partecipate da amministrazioni pubbliche per una percentuale complessiva di fondo di dotazione non inferiore al 70%.

Compilare una fattura split payment

Una fattura split payment va compilata esclusivamente in formato elettronico: sotto questo punto di vista, lo split payment senza fattura elettronica non è possibile. Per quanto riguarda le cessioni di beni e prestazioni di servizi che sono effettuate soggette al regime di split payment, i prestatori sono tenuti ad emettere fattura con annotazione specifica.

Nel momento in cui si compila una fattura elettronica con split payment è necessario riempire il campo specifico del file XML (“Esigibilità Iva”) con il valore “S”.