Le Startup Innovative: che cosa sono?

Il governo italiano negli ultimi anni ha emanato un nuovo regolamento, recentemente modificato e aggiornato, volto a favorire l’innovazione attraverso la creazione e lo sviluppo di nuove imprese qualificate come ‘startup innovative ‘.
Il Regolamento prevede diversi incentivi ed eccezioni alle regole generali applicabili alle imprese per stimolare gli investimenti nelle startup innovative.
Le disposizioni chiave riguardano:

  • l’assegnazione di partecipazioni o altri lavori per strumenti rappresentativi di capitale a dipendenti, amministratori e consulenti a titolo di compenso;
  • incentivi fiscali per le startup, gli investitori e i dipendenti e consulenti che sottoscrivono partecipazioni o altri lavori per strumenti di capitale;
  • offerte pubbliche di quote di startup costituite sotto forma di società a responsabilità limitata, anche attraverso portali online di crowdfunding;
  • vantaggi aziendali ed eccezioni alle disposizioni di legge fallimentari;
  • riduzione dei costi per la costituzione di una nuova società; e
  • la definizione di contratto di lavoro a tempo determinato in deroga al diritto generale del lavoro.

Definizione di Startup ‘Innovativa’

 Per essere ‘innovativa’, una startup deve:

  • sviluppare, produrre e commercializzare beni o servizi innovativi ad alto valore tecnologico e tali attività dovrebbero rappresentare il suo core business esclusivo o prevalente; e
  • soddisfare almeno uno dei seguenti requisiti alternativi:

I costi destinati alla ricerca e sviluppo devono essere pari o superiori al 15% del maggior valore tra i costi di produzione dell’azienda e il valore della produzione dell’azienda;

– almeno un terzo della sua forza lavoro deve essere rappresentata da persone in possesso di un dottorato di ricerca. o svolgere un dottorato di ricerca. oppure essere laureati e aver completato un programma di ricerca triennale presso enti di ricerca pubblici o privati in Italia o all’estero. In alternativa, almeno due terzi della sua forza lavoro deve essere composto da persone con laurea magistrale;

– la startup deve essere titolare o cessionaria, o aver richiesto la registrazione presso le autorità competenti, di un diritto di proprietà industriale (es. Brevetto) relativo al proprio core business; in alternativa, la startup sarà titolare dei diritti relativi ad un software originale debitamente iscritto presso l’apposito registro pubblico per il software.

Oltre a quanto sopra, la startup innovativa dovrà soddisfare anche i seguenti requisiti:

  • deve essere una società per azioni (come una società per azioni o una società a responsabilità limitata o una cooperativa) non quotata in un mercato regolamentato o in un sistema di negoziazione multilaterale e con residenza fiscale in Italia o in uno dei gli Stati membri dell’Unione Europea o di quegli Stati membri dello Spazio Economico Europeo, a condizione che, in questi ultimi casi, la startup abbia la propria sede operativa o filiale in Italia;
  • deve essere incorporato da non più di 60 mesi;
  • non può distribuire profitti e non deve aver distribuito profitti dalla sua costituzione;
  • a partire dal secondo anno, il valore complessivo della sua attività non potrà superare i 5 milioni di euro risultante dall’ultimo bilancio annuale approvato; e
  • non deve derivare da una fusione, scissione o trasferimento di attività o parte di esse.

In generale, l’età, la nazionalità o la residenza o il domicilio dei fondatori e degli investitori non sono rilevanti. Una startup sarà qualificata come ‘innovativa’ all’atto dell’iscrizione all’albo speciale del registro delle imprese del luogo in cui ha sede.
Partendo dal presupposto che tutti i requisiti di legge di cui sopra rimangono invariati, una startup è considerata ‘innovativa’ solo per i primi quattro anni successivi alla sua costituzione. Un termine diverso, non superiore a sei anni, si applicherà nel caso in cui la startup sia stata costituita prima dell’entrata in vigore del Regolamento.

Principali vantaggi aziendali

Particolari vantaggi sono previsti per le startup costituite sotto forma di società a responsabilità limitata. Tali società avranno diritto a:

  • creare ed emettere categorie di quote che conferiscono diritti patrimoniali e gestionali speciali ai propri soci;
  • offrire al pubblico le proprie quote, anche attraverso portali online di crowdfunding;
  • emettere strumenti finanziari (“strumenti finanziari partecipativi”) anche a fronte del contributo di lavori e servizi dei propri soci o di terzi;
  • compiere operazioni sulle proprie quote (es. acquistare proprie quote o accettarle in garanzia, ecc.) purché tali operazioni siano finalizzate all’attuazione di piani di incentivazione a favore di dipendenti, amministratori e consulenti.

A prescindere dal tipo di azienda, ogni start up innovativa avrà:

  • più lungo termine per adottare i rimedi necessari per coprire le perdite in deroga al diritto societario generale;
  • la possibilità di raccogliere fondi utilizzando portali di crowdfunding secondo una specifica e semplificata procedura emanata dall’autorità pubblica italiana competente per il mercato mobiliare italiano;
  • la possibilità di remunerare i propri amministratori, dipendenti o consulenti mediante assegnazione di lavori su strumenti di capitale di cui non si terrà conto nella determinazione del reddito imponibile degli aventi causa; e
  • la possibilità di risparmiare alcuni costi, come l’imposta di bollo, i diritti di segreteria e la quota annuale per l’iscrizione alla Camera di commercio competente.

Principali incentivi fiscali

 A partire dall’anno 2017, le persone fisiche o giuridiche che investono capitali in startup innovative avranno diritto ad uno sgravio fiscale a determinati termini e condizioni. Le persone soggette a imposta sulle persone fisiche (‘IRPEF’) possono beneficiare di un credito d’imposta (‘ detrazione d’imposta ‘) pari al 30 per cento dell’importo che hanno investito (direttamente o indirettamente, ad esempio tramite un fondo di investimento o altre società investendo principalmente in startup innovative) nel capitale sociale di startup innovative.

Il credito d’imposta non può superare € 1.000.000 per ogni anno fiscale. L’importo in eccesso potrà essere riportato nei successivi tre esercizi. Le società e gli altri soggetti all’imposta sulle società (“IRES”), diversi dalle startup innovative, hanno diritto a una detrazione (“deduzione ‘) dalla base imponibile delle società pari al 30 per cento dell’importo che hanno investito (direttamente o indirettamente, ad esempio tramite un fondo di investimento o altre società che investono principalmente in startup innovative) nel capitale sociale di startup innovative

La detrazione fiscale non può superare 1,8 milioni di euro per ogni anno fiscale. Gli investitori devono mantenere la loro partecipazione al capitale della startup innovativa per almeno tre esercizi fiscali consecutivi, altrimenti perderanno qualsiasi beneficio fiscale. Oltre a quanto sopra, a determinati termini e condizioni, le startup innovative potrebbero beneficiare di un credito d’imposta pari al 35 per cento dei costi sostenuti in caso di assunzione di personale altamente qualificato tramite contratti di lavoro a tempo indeterminato.

Infine, le startup innovative non saranno soggette al trattamento fiscale previsto per le cosiddette ‘società di comodo e dormienti’ che devono pagare le tasse su un reddito imponibile minimo che viene determinato su base presuntiva senza tener conto del reddito o perdite effettivamente segnalate dalla società: ma se avete bisogno di ulteriori chiarimenti, potete rivolgervi a società di consulenza specializzate come mareconsulting.net.